Perugina, la protesta dei lavoratori


Perugina, la protesta dei lavoratori




«Lo dico da mesi in incontri pubblici e nelle interrogazioni parlamentari: la situazione in cui si trovano i lavoratori della Perugina è intollerabile, figlia di una logica che si è andata affermando negli anni e che vede le multinazionali fare il bello e il cattivo tempo a loro piacimento in tutto il territorio italiano». Lo afferma Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, nel corso del corteo che questa mattina sta attraversando le strade di Perugia a sostegno della vertenza dei lavoratori della Perugina, il cui proprietario la Nestle’ ha annunciato 364 licenziamenti.

«E questo accade – prosegue il segretario di SI – non solo in Umbria, con un arroganza senza precedenti che ha visto l’azienda arrivare al punto di disconoscere accordi firmati solo un anno fa, ma anche in altre aree del Paese, come il caso della Froneri-Nestle’ di Parma, dove centinaia di persone sono state licenziate in un sol giorno. Come è possibile che una multinazionale che sta accedendo a finanziamenti pubblici su industria 4.0 possa licenziare tranquillamente a Parma e a Perugia? Si usano soldi pubblici con l’obiettivo di ridurre i posti di lavoro? Si può permettere che aziende che licenziano per ragioni economiche poi possano redistribuire gli utili e i loro enormi profitti agli azionisti? . Stamani ho visto che la citta’ di Perugia non si vuole arrendere. Bene, ora il governo imponga alla Nestle’ un atteggiamento diverso perche’ la multinazionale deve capire che sono finiti tempi delle Colonie»

«Valuteremo con attenzione nei prossimi giorni – conclude Fratoianni – le iniziative del Mise in tal senso perché si eviti un altro massacro sociale e che un altro pezzo pregiato del Made in Italy venga colpito al cuore».





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