Contratto di lavoro azienda agricola, quali possono essere adottati

Lavorare in un’azienda agricola oggi comporta alcune procedure burocratiche leggermente differenti da altri settori. Questo perché il periodo di lavoro è limitato durante l’arco dell’anno e, quasi di conseguenza, il contratto di lavoro a tempo determinato è la tipologia di contratto prediletta specie negli ultimi periodo dove sicuramente il lavoro agricolo è in costante aumento ma anche perché in molti ancora stanno capendo se sia moda oppure no.

Sostanzialmente, considerando che le attività agricola sono prevalentemente stagionali, proprio i più recenti decreti legislativi hanno specificato che spesso gli operai stessi desiderano un contratto a breve termine, considerando le stagioni dell’anno ed il lavoro limitato che si ha durante certi mesi.

Anche se numerose sono le aziende agricole che lavorano durante tutto l’anno, spesso le temperature fredde forniscono scarse produzioni (pur utilizzando serre e acquistando da esterni). Ad ogni modo, vediamo nello specifico quali sono i contratti più utilizzati nelle aziende agricole, considerando sia un punto di vista stagionale che annuale.

Le tipologie di contratto agricolo

Fondamentalmente, le principali tipologie di contratto agricolo per quanto riguarda gli operai sono due.
Una riguarda gli operai assunti stagionalmente (o perlomeno per periodi specifici) fino ad una durata
minima di 100 giorni. L’altra tipologia di contratto riguarda tutti gli operai agricoli che superano le 180
giornate lavorative.

Mentre la prima tipologia di contratto è un lavoro a tempo determinato, nella seconda tipologia si può
considerare un rapporto lavorativo più longevo e frequente. Considerando la frequenza stagionale
dei lavori nei campi, la prima tipologia sembra essere quella più utilizzata.

Successivamente, le legislazioni specificano che la possibilità di prolungare e rendere il contratto più
stabile (definendolo come un contratto pluriennale) ci possono essere. Naturalmente, tali cambiamenti
contrattuali dipendono non solo dalle esigenze di lavoro, ma dalla volontà del datore di lavoro.

Ad ogni modo, con lo scorso Jobs Act del 2015 gli aspetti favorevoli sono dalla parte del lavoratore,
considerando sia le modalità contrattuali che le retribuzioni. Ad esempio, anche in periodi di scarso
lavoro, si può usufruire della disoccupazione agricola. In questo senso il lavoro nei campi è più tutelato
e i lavoratori possono avere una stabilità maggiore rispetto agli anni precedenti.