La SIAE viene pagata da chi organizza l’evento e non dal musicista che invece dovrà solo compilare il Borderò cioè un documento in cui indicare:

il nome e l’indirizzo del locale in cui si svolge la festa;
le generalità del titolare del permesso ed il numero dell’autorizzazione rilasciata dalla SIAE;
le generalità (compresi codice fiscale e numero di iscrizione all’Enpals) del musicista/dj;
la sequenza cronologica dei brani eseguiti e l’autore della musica dei singoli brani;
la firma del titolare dell’esecuzione (cioè del musicista o del dj).

Locali, chi consegna la documentazione SIAE

Andrà poi consegnato da chi organizza la festa, quindi il locale, entro due/tre giorni all’ufficio territoriale della SIAE, cioè presso lo stesso ufficio che gli ha rilasciato il permesso.

In linea generale la SIAE si paga ogni volta che si organizza un evento o festa privata con delle persone (quindi anche in un locale, ristorante, bar o discoteca).

E dovrà essere pagata solo se nel locale vengono suonati dei brani di repertorio SIAE.

Oltre al caso di musica dal vivo, se si diffonde invece musica registrata, oltre a dover pagare la SIAE, si dovranno pagare anche i diritti connessi al produttore del supporto fonografico e agli interpreti dei brani.

Non si paga la SIAE se invece si ricorre a piattaforme con licenza Creative Commons (note come licenze CC), un’organizzazione senza scopo di lucro con un elenco di brani non soggetti al pagamento della SIAE.

Un altro caso in cui non si dovrà pagare la SIAE è quando si diffondono brani di autori deceduti da più di 70 anni perché sono di “pubblico dominio”.

Le tariffe sono diverse a seconda del locale in cui si svolge l’evento con musica e dipendono anche dal numero di persone che parteciperanno a tale evento.

A parte, dovrà essere anche compensato il musicista o la band.