donazione sangue permessi di lavoro retribuiti

Al lavoratore che si rechi in un centro autorizzato dal Ministero della Sanità ad eﬀettuare la donazione del sangue, spetta un giorno di riposo, un permesso si lavoro retribuito. La retribuzione viene corrisposta dal datore di lavoro che può poi richiedere il rimborso all’INPS tramite il meccanismo della compensazione.

Inoltre, il lavoratore ha diritto anche all’accredito figurativo dei contributi previdenziali per le giornate in cui eﬀettua la donazione del sangue (cioè i contributi accreditati, senza oneri a carico del lavoratore, per periodi durante i quali non ha prestato attività lavorativa). Tale diritto spetta a tutti i lavoratori dipendenti con qualsiasi qualifica, assicurati presso l’INPS, indipendentemente dal settore lavorativo.

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Permessi di lavoro per donazione sangue

Non spetta, invece, ai lavoratori autonomi o ai lavoratori che versano contributi nella gestione separata. La retribuzione che spetta al lavoratore, corrisponde alle ore non lavorate comprese nella giornata di riposo. Questa giornata decorre dal momento in cui il lavoratore si è assentato per eﬀettuare la donazione del sangue oppure dalle indicazioni fornite dal certificato medico.

Nel caso di donazione fatta di sabato (in caso di settimana corta), il lavoratore può non aver diritto ad alcuna retribuzione mentre, nel caso di lavoratore che eﬀettui la donazione poco prima della fine dell’orario di lavoro, la retribuzione potrebbe essere inferiore a quella giornaliera. E’ essenziale che la quantità minima di sangue donata sia di almeno 250 grammi e ciò deve essere attestato dal certificato rilasciato dal medico (che indica anche l’ora e il giorno della donazione nonché che questa sia stata fatta a titolo gratuito).

Soggetto non idoneo

La retribuzione spetta anche al lavoratore che si assenti dal lavoro per donare sangue, anche se poi risulta inidoneo: questa è la novità introdotta con il Decreto Lorenzin, proprio per incentivare la donazione di sangue. Infatti, avrà diritto alla normale retribuzione (e ai contributi figurativi) ma solamente per il tempo necessario per l’accertamento dell’inidoneità e delle procedure successive.