Un giornalista pubblicista è colui che oltre a svolgere la professione di giornalista può svolgere anche altri lavori. E’ possibile che un giornalista pubblicista possa essere il direttore di un giornale?
Cosa fa il direttore di un giornale
Il direttore di un giornale è quel soggetto che è responsabile di fronte alla legge di tutto ciò che viene pubblicato sul giornale ed è il fiduciario dell’editore. E’ lui che decide il contenuto del giornale e può dirigerlo secondo le sue idee.
Deve essere necessariamente iscritto all’Albo dei giornalisti professionisti o pubblicisti e può avere anche un vice direttore. Dunque, anche un giornalista pubblicista può essere direttore di un giornale.
Giornalista pubblicista può essere direttore
Infatti, con la sentenza numero 98 del 1968, la Corte Costituzionale si è pronunciata con una sentenza dichiarando la illegittimità costituzionale del primo comma dell’ART. 46 della legge 3 febbraio 1963 n.69 sull’ordinamento della professione di giornalista, limitatamente alla parte in cui escludeva che il direttore e il vicedirettore responsabile di un giornale o di un periodico o agenzia di stampa (di cui al primo comma dell’ART.34), potesse essere iscritto nell’elenco dei pubblicisti. Infatti, indipendentemente dal fatto che si tratti di professionisti o pubblicisti, in entrambi i casi, è prevista la vigilanza dell’ordine.
E’ proprio perché sottoposti anche i pubblicisti alla vigilanza dell’ordine che questi possono diventare senza alcun problema, direttori di un giornale. Anche se un giornalista pubblicista non svolge l’attività di giornalismo in modo esclusivo, quando si tratta di quotidiani o di periodici o di agenzie di particolare importanza, tale soggetto può comunque svolgere le funzioni direttive perché comunque trattasi di una persona che conosce di giornalismo, quindi ha l’opportuna formazione ed esperienza per poterlo fare.
La sentenza si è espressa a tal riguardo proprio perché impedire ad un giornalista pubblicista, di svolgere il ruolo di direttore di giornale, andava a ledere quanto previsto dall’ART.21 della Costituzione circa la libertà.
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