La vertenza lavoro è uno degli strumenti più importanti per i lavoratori che cercano di far valere i propri diritti. La vertenza sindacale è il nome comunemente utilizzato per la denuncia del lavoro nero che viene presentata grazie all’ausilio del sindacato.
Per mezzo della vertenza sindacale, quindi, il lavoratore denuncia al sindacato una determinata situazione lesiva dei suoi diritti. Il sindacato, giudicata la fondatezza della denuncia, provvederà a convocare il datore di lavoro e tenterà una composizione bonaria della vicenda.
Com’è immaginabile ci sono diversi motivi per presentare una vertenza lavoro come ad esempio se il datore di lavoro non paga lo stipendio oppure se invita a firmare una busta paga il cui valore è differente da quello pagato o ancora se il datore di lavoro richiede al lavoratore di firmare le dimissioni in bianco o altri documenti simili. In casi di anomalie relativi a ferie e permessi. Ad esempio se il lavoratore non ne ha usufruito nella misura in cui ne aveva diritto o non percepisce alcuna retribuzione.
Vertenza sindacale nei casi di malattia o infortunio
Se al lavoratore non sono state riconosciute in tutto o in parte tali indennità. In caso di astensione obbligatoria o facoltativa per maternità. In caso di anomalie relative alle ore di straordinario. Se il lavoratore non ha percepito il relativo compenso. In caso in cui il lavoratore sia stato licenziato senza preavviso e non ha percepito la relativa indennità sostitutiva. Se il lavoratore non ha percepito il pagamento del trattamento di fine rapporto.
Come detto il sindacato convoca il datore di lavoro per trovare la soluzione giusta per il lavoratore. Se la conciliazione riesce, il collegio di conciliazione costituito presso l’ufficio del lavoro redige un verbale sottoscritto dalle parti in cui appaiono gli elementi della conciliazioni oppure formula una proposta. Se la conciliazione non riesce si ha il ricorso giudiziario. Il sindacato trasmette la pratica ad un legale convenzionato.
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