Il tirocinio è di solito obbligatorio e serve per formare il futuro libero professionista fa parte del praticantato per poi proseguire con la professione.

Tabella dei contenuti

Esistono diversi tipi di tirocini e praticantato:

tirocini curriculari, che di solito si svolgono durante gli anni universitari e possono essere svolti presso ogni azienda o ente purché sia inerente al percorso di studi che si sta effettuando; l’ente promotore sarà l’Università presso cui si è iscritti;
tirocini extracurriculari, che non sono previsti dal percorso accademico e possono essere considerati volontari;
tirocini professionali, sono quelli obbligatori per poter sostenere esami professionalizzanti e iscriversi a diversi albi.

Devono svolgere il tirocinio professionale coloro che vogliano fare l’avvocato, il commercialista, il notaio, il giornalista, il medico e così via. Praticantato e tirocinio sono la stessa cosa proprio perché si instaura un rapporto fra professionista iscritto ad un Ordine Professionale (il dominus) e un soggetto praticante.

Questo periodo serve per acquisire la formazione teorica e pratica per svolgere la propria professione futura e diventare libero professionista.

Per svolgere la libera professione

Per svolgere la libera professione bisogna iscriversi ad un Ordine (ad esempio Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Avvocati, Consulenti del Lavoro, Ingegneri, Architetti, Psicologi, Periti Industriali, Geometri, eccetera).

Ogni ordine ha un proprio regolamento che disciplina il rapporto di praticantato (quindi anche tutto quello che riguarda i modi, i termini e la durata del periodo di formazione).

II tirocinio professionale è l’unico che può prevedere un piccolo compenso, (sotto forma di rimborso spese o di piccolo compenso), sebbene la natura del praticantato sia di essere gratuita (e questo lo distingue da un rapporto di lavoro).

Proprio riguardo questa questione, ci sono sempre diverse voci: infatti, i tirocinanti svolgono effettivamente un lavoro ed è per questo che dovrebbero essere retribuiti (e non solo rimborsati) anche se a volte non avviene né l’una né l’altra cosa.

La materia è in continuo aggiornamento: una tesi vuole che il tirocinante venga rimborsato delle spese per i primi sei mesi e per il resto del rapporto, riceva un compenso.