L’emergenza Coronavirus ha modificato molte abitudini quotidiane tra cui il lavoro post coronavirus: non ci si può spostare dai propri comuni, si può uscire di casa solo per comprovate ragioni di necessità, lavoro o salute, bisogna praticare la distanza sociale dalle altre persone e indossare mascherine e guanti dopo la riapertura del 18 maggio.

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Lavoro post coronavirus, i cambiamenti in arrivo

Cambiamenti di portata eccezionale sono avvenuti soprattutto nel mondo del lavoro con la chiusura imposta a tantissime aziende al fine di limitare le possibilità di contagio; con la riapertura, però, si dovrà pensare a come gestire la distanza sociale fra i lavoratori. Infatti, quando si ritornerà alla normalità, sarà del tutto diversa da quella che si conosceva: è probabile che il settore della spesa a domicilio (che sta ricevendo moltissimo impulso in questo periodo) verrà ulteriormente supportato dalle tecnologie.

Così, non stupirebbe che i riders vengano sostituiti dai robot, cosa che sta accadendo negli Stati Uniti, dove la consegna di spesa e quant’altro avviene con queste tecnologie proprio per limitare il contatto fra le persone. E’ probabile che i luoghi di lavoro ad open space verranno del tutto rivoluzionati per favorire il distanziamento sociale.

Sempre dagli Stati Uniti, Facebook ha fatto conoscere i suoi programmi per il futuro (a cui magari si ispireranno anche molte aziende italiane): i dipendenti lavoreranno da casa per tutta l’estate e oltre e, fino a giugno 2021, agli eventi di gruppo parteciperanno un massimo di 50 persone per volta.

Le notizie in Europa

In Europa, notizie arrivano dalla Germania che ha fatto sapere che negli uffici non verranno fatti entrare i dipendenti malati (anche solo con poche linee di febbre). In generale, a livello globale, la ricerca di soluzioni per garantire il rispetto della distanza sociale nei luoghi di lavoro spetterà ad architetti, ingegneri e designer.

Fra l’altro, questi professionisti dovranno valutare delle soluzioni anche per ciò che attiene gli spazi urbani, i locali pubblici, i trasporti, le scuole e i luoghi di culto. Un ausilio per tutte queste scelte che serviranno per un ripristino della quotidianità la più normale possibile, arriverà sicuramente dalle tecnologie.