Molto spesso ci si chiede se le ferie dipendente e i permessi non goduti possono essere persi oppure qual è la fine che fanno nel caso non si sfruttino. Solitamente, si pensa in una monetizzazione che in realtà però è prevista soltanto in alcuni specifici casi. È per questo motivo, che il lavoratore che non riesce a godere di tutte le ferie maturate nel corso del tempo ha davanti una serie di opzioni che deve ben conoscere.

Il lavoratore che ha accumulato delle ferie non godute oppure una serie di permessi al limite di tempo potrà avere una indennità sostitutiva di natura economica. Questa è prevista soltanto per degli specifici casi. Innanzitutto, per quanto concerne la normativa, le ferie vanno godute per due settimane consecutive nel corso dell’anno di maturazione. Le ferie residue, che ricordiamo si possono controllare all’interno della busta paga, possono essere utilizzate nei 18 mesi successivi.

Poiché le ferie sono un diritto irrinunciabile, inoltre non è consentito rinunciarvi o ricevere un compenso in denaro in alternativa al godimento delle ferie stesse. Ci sono dei casi in cui permessi e ferie non godute possono essere monetizzati dal dipendente, spesso sono legati ai contratti a tempo determinato.

Le ferie del dipendente che possono essere monetizzate

Le ferie sono un diritto irrinunciabile quando se non è possibile goderne non resta altro che cercare di
ottenere un indennità sostitutiva. Permessi e ferie non godute in base al contratto, o meglio quelli che
sono stati effettuati, maturano di mese in mese. Il dipendente potrà essere retribuito però soltanto nel
caso specifico in cui il periodo di ferie è molto vicino alla scadenza di un contratto ad esempio capita
spesso nei contratti stagionali a tempo determinato dove non si fa in tempo a maturare le ferie e a fine
esperienza vengono liquidate. Detto questo va ricordato che le ferie sono un diritto del lavoratore e che i datori di lavoro sono obbligati ad accettare, in accordo con il lavoratore e il piano ferie stabilito dall’azienda.