Nello scorso mese di gennaio è entrato in vigore il nuovo regolamento sulle visite fiscali. L’Inps ha tracciato, inoltre, le linee guida su chi ha diritto all’esonero dalla visita fiscale.
Esonero visita fiscale: ecco chi può usufruirne
Il nuovo decreto ha stabilito quando è possibile usufruire dell’esonero visita fiscale per i lavoratori privati. Sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce orarie di reperibilità i lavoratori che si assentano perchè affetti da patologie gravi che richiedono terapie salvavita.
Sono esonerati dalla visita fiscale, inoltre, coloro i quali per causa di servizio riconosciuta abbino dato luogo all’ascrivibilità della menomazione unica o plurima. Infine se affetti da stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.
ll dipendente ammalato che rientra in una delle cause che determinano l’esclusione dagli obblighi di reperibilità malattia deve presentare una serie di documenti per far scattare tale esclusione.
Assenza visita fiscale: cosa succede
Nel caso in cui un lavoratore risulti assente alla visita fiscale nelle fasce orarie può essere sanzionato,
sino a giustificare il licenziamento per giusta causa. Se invece l’assenza è determinata da un giustificato
motivo, ad esempio se dovessero coincidere i tempi di un ciclo di cure mediche praticate al di fuori
dell’abitazione, il lavoratore non può essere in alcun modo sanzionato, ovviamente in presenza di un
certificato medico.
Va da sè che tali procedure non sono applicabili ai lavoratori che possono godere dell’esonero visita
fiscale.
In merito alla nuova normativa che prevede l’esonero dei dipendenti dall’obbligo di rispettare le fasce
orarie della visita fiscale 2018, l’Inps ha specificato che pur venendo meno l’onere della reperibilità
alla visita medica di controllo, l’Istituto ha comunque il dovere di verificare e controllare, la correttezza formale e sostanziale dei certificati medici dei privati esonerati e la congruità della prognosi descritta.
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