Da quando la figura del Mental Coach è diventata così richiesta, in tanti si sono chiesti: ma è una moda del momento, oppure è davvero utile? La risposta non è così semplice, perché prima è necessario comprendere la figura professionale dell’allenatore della mente. Spesso, noi potremmo fare molto di più; quante volte abbiamo abbandonato un sogno nel cassetto proprio perché non ci sentivamo sicuri?
Il Mental Coach è una moda o serve davvero?
Se dobbiamo analizzare il Mental Coach, scopriremo ben presto che è proprio questo che fa: ci aiuta ad avere una mente ben organizzata, a non mollare i nostri obiettivi e a raggiungere le mete che ci siamo prefissati.
Parlandone in questo modo, dunque, vedremo che alla fine non è poi così una moda passeggera, soprattutto perché questa figura opera ormai da svariati anni. Prima, tuttavia, chi aveva una laurea in psicologia poteva operare nel settore; adesso, sono nati numerosi corsi per Mental Coach. Ne consegue che per cominciare questa professione dovremo prepararci e acquisire determinate abilità.
Come ci aiuta il Mental Coach: cosa sapere
La programmazione neurolinguistica, detta PNL, è alla base del lavoro dell’allenatore della mente. È una persona in grado di guidarci e di sostenerci, di trasformare le negatività in occasioni d’oro per affrontare la nostra vita al meglio. Non ci sentiamo di definire questa professione una moda, poiché comunque l’allenatore della mente studia, segue corsi, ha certificati e attestati che dimostrano la sua professionalità sul lavoro.
In qualche modo è una figura professionale di riferimento, diversa dallo psicologo o dallo psicoanalista, perché il suo obiettivo è di supportarci a raggiungere i nostri obiettivi. Un Mental Coach sa individuare in noi la mappa dei punti forti e delle debolezze, e in questo percorso sa come comunicare con noi sulla base di incoraggiamenti, di lavoro a livello umano e personale.
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