Nel 2019 saranno introdotte una serie di novità per quanto concerne l’età pensionabile. I requisiti per andare in pensione subiranno una notevole variazione; la Legge Fornero, infatti, ha disposto che d’ora in avanti ci dovrà essere un adeguamento biennale con le aspettative di vita rilevate dall’Istat.
Quindi, considerando che l’Istat ha evidenziato un aumento di 5 mesi delle aspettative di vita degli italiani, anche i requisiti per l’età pensioni dovranno adeguarsi. Ciò porterà ad un innalzamento dell’età pensionabile, con l’esclusione di alcune categorie di lavoratori.
Dal 1° gennaio 2019, quindi, si andrà in pensione più tardi rispetto ad oggi. Nello specifico l’età pensioni sarà fissata da 66 anni a 7 mesi a 67 anni per tutti con un’anzianità contributiva fissata a 20 anni.
Pensioni 2019, aumento dell’età pensionabile?
L’aumento dell’età pensionabile, però, non sarà per tutti. Ci sono delle categorie di lavoratori, infatti, che potranno accedere alla pensione di vecchiaia all’età di 66 anni e 7 mesi, purché però abbiano maturato un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni.
Nello specifico si tratta dei lavoratori che per almeno metà della abbiano svolto un’attività considerata usurante, per i lavoratori che per almeno metà della carriera lavorativa o in almeno 7 anni degli ultimi 10 abbiano svolto dei turni notturni e per i lavoratori che per almeno metà della carriera lavorativa o in almeno 7 anni degli ultimi 10 abbiano svolto un lavoro riconosciuto come gravoso.
Nelle ultime settimane si è parlato tanto dell’introduzione di una nuova legge per le pensioni la cosiddetta quota 100. Laddove dovesse essere approvata la proposta l’età pensionabile sarà stabilita dalla somma dell’età anagrafica e dell’anzianità contributiva che dovrà arrivare almeno a quota 100.
Ovviamente al momento non sono stati specificati i paletti legati all’età anagrafica q quella contributiva da raggiungere, si parla di 64 anni con almeno 36 di contributi di cui al massimo 2 figurativi.
Commenta per primo