La pensione è un sistema di tutela previdenziale, erogata in favore di coloro che si ritirano dal lavoro. Nello specifico, hanno diritto a percepire la somma erogata mensilmente tutti i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti ad un’assicurazione (come quella dell’INPS) che hanno maturato determinati requisiti in relazione ad età anagrafica e contributi versati. Tali requisiti, però, variano nel tempo a seconda di molteplici fattori, tra cui l’aspettativa di vita, e vengono precisati di anno in anno attraverso la legge di bilancio.

Tabella dei contenuti

I sistemi di calcolo

Conoscere l’ammontare della pensione che si percepirà non è semplice. Attualmente, infatti, sono in vigore tre sistemi di calcolo, cioè retributivo, contributivo oppure misto. Per tale ragione, potrebbe essere utile effettuare un calcolo della pensione con MiaPensione al fine di avere delle stime più precise e comprendere quale sistema verrà utilizzato per il calcolo.

Retributivo: tale sistema ha validità per i lavoratori con almeno 18 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995. Si calcola prendendo in considerazione l’anzianità contributiva e la retribuzione lorda percepita negli ultimi anni lavorati (retribuzione pensionabile);
Contributivo: è calcolato moltiplicando il montante contributivo per il coefficiente di trasformazione in riferimento all’età di pensionamento, ed è in vigore per i lavoratori neoassunti al 1° gennaio 1996 oppure senza contributi versati alla stessa data;
Misto: questo metodo di calcolo è valido sia per i lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno un’anzianità contributiva inferiore ai 18 anni, sia per coloro che alla stessa data avevano maturato almeno 18 anni di contributi. Per la prima categoria di lavoratori, però, la liquidazione della pensione avviene con sistema retributivo per l’anzianità contributiva fino al 31 dicembre 1995 e contributivo per gli anni successivi; per la seconda categoria, invece, la quota calcolata con metodo retributivo è quella fino al 31 dicembre 2011 e contributiva per gli anni successivi.

Requisiti per la pensione 2023

La legge di bilancio nel 2023 ha introdotto alcune novità per quanto riguarda i requisiti necessari ai lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria per richiedere la pensione. La prima novità è la Quota 103, che permette a chi è nato fino al 31 dicembre 1961 con 41 anni di contributi versati al 31 dicembre 2023 di ottenere la pensione. Per quanto riguarda, invece, il trattamento di vecchiaia e quello anticipato non ci sono particolari novità: nel primo caso bisogna aver compiuto 67 anni ed aver maturato 20 anni di contributi mentre per quella anticipata bisogna aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, indipendentemente dall’età anagrafica compiuta al maturamento dei requisiti. Hanno diritto anche alla pensione anticipata coloro che hanno svolto attività gravose, cioè lavoratori impegnati in mansioni usuranti; lavoratori addetti alla “linea catena”; conducenti di veicoli per servizio pubblico con almeno 9 posti e lavoratori notturni. Bisogna specificare, però, che il lavoro notturno può essere definito usurante se l’attività è svolta per almeno metà della vita lavorativa oppure è stato svolto per almeno 7 anni nei 10 precedenti alla pensione.