Lavoro domestico per stranieri e permesso di soggiorno: come funziona

Negli ultimi 50 anni si è avuto un vero e proprio boom di assunzioni di lavoratori domestici provenienti da paesi europei, extra-europei oppure neo-europei. Il lavoratore impegnato nel lavoro domestico è colui che lavora alle dipendenze di un soggetto, in ambito famigliare, e che viene assunto con regolare contratto di lavoro. L’iter burocratico da seguire per regolamentare al meglio la posizione di un lavoratore domestico straniero può essere consultato abilmente dal seguente sito: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=43288

Il lavoro domestico è quella tipologia di lavoro che riguarda le assunzioni di personale presso la propria abitazione o dimora e consiste principalmente di lavori di cura di bambini ed anziani, giardinieri, autisti e molti altri. Affinché siano soddisfatti tutti i requisiti burocratici, ed affinché un lavoratore risulti in regola da un punto di vista amministrativo (e legale), sono necessari numerosi adempimenti amministrativi; questi ultimi vedono la partecipazione di numerosi uffici pubblici, come ad esempio il centro per l’impiego e lo sportello unico per l’immigrazione.

Lavoro domestico, diritti e doveri

Sempre di più sono le richieste di personale straniero per colf, ovvero collaboratrici domestiche,
“badanti” e donne di servizio. E sempre di più sono le famiglie italiane che necessitano di personale
(straniero e non) che accudisca le persone anziane nel loro nucleo famigliare. La domestica straniera è
ormai diventata una vera e propria componente della famiglia, soprattutto di quelle famiglie che
necessitano di un vero e proprio aiuto sotto il punto di vista di assistenza nei doveri di casa. Tuttavia,
negli ultimi anni, molte sono state le donne italiane che hanno deciso di intraprendere questa
professione, probabilmente anche a causa della crisi economica che ha colpito il mondo negli anni 2007
e 2008.

Un lavoratore extracomunitario – che intenda lavorare in Italia – deve possedere obbligatoriamente il
permesso di soggiorno, valido, e rilasciato dalla Questura. Tale documento deve essere richiesto entro
8 giorni dall’entrata dello straniero nel nostro paese e deve essere consegnato all’INPS assieme alla
denuncia di assunzione.