Una guida turistica ha un ruolo molto importante quando si è in visita in una nuova città: non solo dà informazioni ma aiuta nella scoperta di un nuovo posto, focalizzandosi sulle curiosità e le cose più belle ed importanti da vedere. Tuttavia, con la crisi del settore del turismo che si è generata a causa dell’emergenza Coronavirus, le guide turistiche sono tra le figure più penalizzate.
Emergenza covid e settore turismo
Si stima che in Italia siano circa 20 mila, fra lavoratori autonomi o con partita IVA, le guide turistiche che hanno risentito per tutta l’estate (e ancora ora) di disdette e cancellazioni di prenotazioni di tour e visite guidate. Nonostante, infatti, negli scorsi mesi si siano registrate abbastanza presenze di turisti in Italia, si è trattato soprattutto di un pubblico italiano che difficilmente ha usufruito dei servizi di una guida professionale.
Infatti, sono soprattutto i turisti stranieri quelli più incuriositi e predisposti ad aver a disposizione una guida locale che illustri, in lingua straniera, tutte le cose più importanti da conoscere.
Le guide turistiche gridano a gran voce la propria crisi: sono spesso lavoratori con partita Iva e senza tutele, che spesso lavorano solo stagionalmente (e quindi d’estate) ma che quest’anno non sono riusciti a guadagnare quanto negli anni scorsi.
20 milioni di stanziamento fondi
Il Governo, per sostenere queste figure così importanti, ha stanziato 20 milioni di euro: i requisiti per avere il contributo sono residenza italiana, partita IVA con codice ATECO 79.90.20 e un patentino di abilitazione allo svolgimento della professione di guida turistica o di accompagnatore turistico.
Ciascuno potrà avere un massimo di 5000 euro entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda.
Le guide chiedono, dopo la crisi, un modo per poter continuare a fare con passione il lavoro per cui hanno studiato e si sono tanto formati e dunque che il loro lavoro venga riqualificato con delle campagne pubblicitarie ad hoc.
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