Il turismo è uno dei settori che ha risentito di più gli effetti dell’emergenza Coronavirus e che ne continuerà a pagare il prezzo anche nei mesi estivi. Anche se ci si può spostare da regione a regione oppure possono arrivare in Italia turisti stranieri, il settore non sta ingranando come gli altri anni.

Guida turistica, da dove ripartire

A buon vedere dato che la paura è ancora il sentimento protagonista negli italiani che, al più, prediligono un turismo di prossimità ovvero spostarsi in qualche città vicino casa e rientrare in giornata. A risentire di questa crisi sono anche le guide turistiche, direttamente e ovviamente collegate al settore, che restano in ginocchio dopo mesi di inattività.

Molto confuse sono tutte le notizie circa lo svolgimento del loro lavoro: di solito, infatti, queste figure guidavano gruppi di più persone in giro per le città a conoscere musei, chiese, monumenti, parchi archeologici e così via. Le istituzioni, in alcune regioni, non hanno chiarito se le guide turistiche possano svolgere in tranquillità il proprio lavoro senza il rischio di incorrere in salate multe per via della formazione di assembramenti (che ovviamente si creerebbero) e quante persone al massimo possano guidare.

In altre, invece, le guide possono guidare gruppi di persone che indossano la mascherina (sempre, sia in spazi chiusi che aperti) e che rispettano la distanza di almeno un metro l’una dall’altra. Le persone del gruppo potranno essere sottoposte al controllo della temperatura corporea e dovranno igienizzare le mani più volte durante l’esperienza; divieto invece per lo scambio di materiale fra le persone.

Anche per quanto riguarda le audioguide e i supporti informativi, si potranno utilizzare solo dopo averli disinfettati. Detto questo, le guide turistiche, per rilanciarsi dopo l’emergenza Coronavirus, dovranno pensare a delle escursioni e degli itinerari interessanti da offrire alla gente del posto oppure a chi arriva da vicino (i più papabili turisti che guideranno).