Ormai lo sanno tutti: studiare è importante. Non solo prepara al mondo del lavoro, a quelle professioni più specializzate e meno accessibili a tutti, fornendo hard skills spendibili sul fronte professionale, creando competenze e conoscenze fondamentali per la progressione di determinati ambiti; ma lo studio è in grado anche di renderci persone migliori, capaci di guardare con occhio critico la società e cercare di muoversi per renderla più vivibile, insegna una serie di soft skills che aiutano a vivere e godere di ciò che ci circonda. È indubbio, però, che studiare costa! Può considerarsi un investimento per il futuro? Una recente infografica dell’Università Niccolò Cusano mostra quali sono le lauree che fanno guadagnare di più in un contesto lavorativo! Vediamolo insieme.

Ambito medico, sanitario e farmaceutico

Innanzitutto, c’è da dire che i laureati che trovano più facilmente lavoro sono quelli dell’ambito medico, sanitario e farmaceutico: l’86,8% degli studenti trova un impiego entro un anno dalla laurea. A seguire le lauree in ambito scientifico e tecnologico, con l’83,6%, lauree in ambito socio-economico e giuridico con l’81,2% e a chiudere le lauree umanistiche, con il 76,7%. Sei indeciso sulla facoltà da scegliere? Forse questi dati possono esserti utili! Ovviamente la fonte è assolutamente sicura, i dati infatti sono raccolti da Almalaurea, un consorzio che rappresenta circa il 90% del totale dei laureati.

Andiamo avanti a vedere qualche numero, anzi, a vedere effettivamente quanto guadagnano i laureati in Italia e se vale la pena investire nel proprio sapere o si rischia di essere, come si diceva una volta, “braccia strappate all’agricoltura”. A un anno dalla laurea la retribuzione mensile netta è in media di 1270 euro, che aumenta a 1471 euro a 5 anni dalla proclamazione. Va meglio chi trova impiego nel privato: guadagna in media 1595 euro, contro i 1458 del settore pubblico. Non sono certo cifre da capogiro, che perdono ancora più importanza se diamo uno sguardo sul mondo: all’estero la retribuzione media di un lavoratore a 5 anni dalla laurea è di 2182 euro netti al mese. Nota dolente anche il gap di genere: a un anno dalla laurea gli uomini guadagnano decisamente di più delle donne, con 1402 euro, contro i 1179 delle loro colleghe.

Se stai ancora pensando a come investire soldi e tempo nell’università, forse il modo più conveniente è quello in corsi di studio medici a ciclo unico, che permette ai giovani neolaureati di guadagnare in media 1717 euro, a seguire le lauree in ingegneria, con 1446 euro, poi gruppo scientifico con 1392 euro, facoltà economiche, statistiche e letterarie con 1384 e in coda alle facoltà che fanno guadagnare di più troviamo le professioni sanitarie, con 1356 euro.

Per concludere, quali sono i settori più remunerativi in cui specializzarsi? In ordine: elettronica, elettrotecnica, metalmeccanica, informatica, credito e assicurazioni, chimica, petrolchimica e energia, gas e acqua; mentre evitiamo questi altri settori se vogliamo avere stipendi alti: sevizi sociali e personali, servizi ricreativi e culturali, stampa, editoria e istruzione e ricerca.

Se non è un quadro completamente roseo – con riferimento particolare alle quote rosa, è pur vero che in Italia c’è spazio per i laureati che sanno farsi valere e che, specializzandosi in determinate facoltà, è possibile anche ambire a soddisfacenti remunerazioni e crescita professionale nel tempo.