Il 10 maggio 2020 il Comitato scientifico dell’INAIL ha elaborato il “Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle attività ricreative di balneazione e in spiaggia”. L’intera esperienza di vivere la spiaggia per i bagnanti cambierà rispetto alle altre estati visto l’adeguamento coronavirus sui posti di lavoro: bisognerà indossare la mascherina fino al raggiungimento della propria postazione e poi all’uscita dallo stabilimento.

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Cosa occorrerà negli stabilimenti balneari

Saranno disponibili dispenser per igienizzare le mani in diverse aree dello stabilimento e bisognerà osservare la distanza di sicurezza dalle altre persone (ma non da coloro che fanno parte del proprio nucleo familiare). Per facilitare il mantenimento della distanza sociale, gli ombrelloni della stessa fila saranno distanziati di 4 metri e mezzo mentre fra una fila e l’altra di ombrelloni ci saranno 5 metri di distanza.

Anche nelle spiagge pubbliche, ogni postazione sarà probabilmente riconoscibile e delimitata dall’uso di nastri (per favorire il distanziamento di almeno un metro ed evitare assembramenti). Saranno vietate attività ludiche e ricreative o giochi di gruppo così da ridurre la possibilità di assembramenti.

Cambiamenti notevoli

Cambiamenti notevoli ci saranno anche per chi lavora negli stabilimenti balneari: dovranno igienizzare spesso e con cura le mani (anche con soluzioni alcoliche) e, se preposti ad attività amministrativa, qualora si trovassero in spazi comuni, dovranno indossare la mascherina chirurgica.

Anche il personale addetto alla cassa dovrà indossare la mascherina chirurgica e saranno previste anche altre barriere di separazione come quelle in plexiglass. Sarà obbligatorio per il personale anche l’utilizzo di guanti in nitrile e l’esecuzione della corretta procedura di vestizione e svestizione.

Nei locali come spogliatoi o servizi igienici, dovrà essere effettuata una scrupolosa pulizia. I bagnini, qualora qualcuno dovesse sentirsi male, dovranno valutarne il respiro soltanto guardando il torace e senza avvicinare il volto a quello della vittima, eseguendo solo compressioni e non la ventilazione.