Franchising, possono aprirlo tutti?


Franchising




Aprire un’attività in franchising può essere una scelta molto intelligente per tutti: sia per coloro che vogliano mettersi in proprio, entrando a far parte di una rete già avviata, sia per coloro che vogliano operare in un settore di tendenza.

Aprire un’attività in franchising, infatti, ha molti vantaggi per l’affiliato:

  • assistenza e consulenza fiscale, commerciale e burocratica da parte della casa madre;
  • formazione iniziale e corsi di aggiornamento sia per l’imprenditore che per i dipendenti:
  • affiancamento prima e dopo l’apertura;
  • esperienza e know how della casa madre;
  • aiuto nella scelta della location, nella progettazione e nell’allestimento del negozio oltre che nell’arredamento, nell’acquisto delle attrezzature, nel materiale promozionale, nell’insegna o nei software gestionali e hardware.
  • riduzione del rischio imprenditoriale grazie alla guida e all’esperienza della casa madre;
  • possibilità di godere della notorietà del brand grazie anche alle attività di marketing e alle campagne promozionali a livello nazionale.

Fra gli svantaggi del franchising ci sono il dover sostenere una fee di ingresso, una royalty sul fatturato oltre ad eventuali altri canoni (come per i contributi pubblicitari). Inoltre, l’imprenditore avrà poca flessibilità perché dovrà rifarsi a quanto prestabilito dalla casa madre per ciò che concerne l’organizzazione e la gestione.

Quando si decide di aprire un’attività in franchising, inoltre, bisogna tener presente anche gli aspetti burocratici: in generale, però, si gode dell’assistenza e del supporto da parte della casa madre per gli adempimenti burocratici.




Fra questi ci sono, ad esempio:

  • l’apertura della partita IVA;
  • l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di commercio;
  • l’apertura delle posizioni INPS e INAIL;
  • la dichiarazione di inizio attività al Comune almeno 30 giorni prima dell’apertura;
  • il permesso per esporre l’insegna;
  • il pagamento dei diritti SIAE per diffusione di musica;

la richiesta di abilitazione alla manipolazione e commercializzazione di alimenti e bevande (se l’attività riguarda la vendita alimentare).


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