Per coworking si intende uno spazio condiviso, messo a disposizione da un concedente (persona fisica o società), in cui lavorano, comunicano e, a volte, collaborano, persone provenienti da settori lavorativi diversi o affini. I liberi professionisti hanno dunque un “posto” in cui svolgere la propria attività lavorativa in un ambiente socievole, senza dover lavorare da casa o isolarsi. Avranno a disposizione tutto quanto occorre per svolgere la propria attività: scrivania, luce, PC, Wi-Fi, stampante, fotocopiatrice e così via.

Locale privato o coworking?

Chi non vuole lavorare in una stanza condivisa (con circa 10 postazioni condivise), potrà anche decidere di affittare un locale privato con accesso esclusivo e possesso delle chiavi. Dunque, il coworking è una soluzione che ben si presta alle esigenze di chi sta avviando la propria attività e ha bisogno di un posto temporaneo in cui pianificare e stabilire degli obiettivi. Ma anche per coloro che viaggiano per lavoro (come gli agenti di commercio) che vogliano un posto in cui definire i propri appuntamenti giornalieri, pianificare o incontrare clienti. Anche le multinazionali che svolgono le proprie attività all’estero possono far utilizzare questi spazi ai propri dipendenti che non operano in una sede fissa.

Il coworking può essere utilizzato anche da start upper, da creativi digitali e da tutti coloro che vogliano risparmiare tempo e denaro nella ricerca di una sede in cui svolgere la propria attività. Coloro che decideranno di lavorare in un ufficio condiviso, potranno anche sviluppare delle partnership o collaborazioni con altri professionisti oppure essere coinvolti in nuovi progetti o acquisire nuovi clienti. Spesso infatti, ci si potrà trovare nella stanza con commercialisti, ingegneri, fotografi, avvocati con cui collaborare.

Ma i vantaggi si traducono anche e soprattutto in risparmi economici in quanto i prezzi e le tariffe dipendono da quanto tempo si decide di prendere in affitto la propria postazione.