Qual è il contratto da promoter? Che cosa include? Ci sono dei diritti per il lavoratore? La figura del promoter è molto richiesta dai supermercati, dai negozi e in generale da qualsiasi punto vendita che voglia sponsorizzare i prodotti. Se state pensando di cominciare questo lavoro o siete un negozio che sta valutando di assumere una promoter, analizziamo quali sono le soluzioni contrattualità da valutare.
Promoter: chi è e che cosa fa
Il promoter è una figura molto importante per la pubblicità dal vivo. Nonostante le nuove tecniche di marketing, fare pubblicità in negozio è ancora tuttora vantaggioso. Il direct marketing è una forma di pubblicità molto comune soprattutto in-store, dove c’è bisogno di fare conoscere prodotti, nuove uscite, eventi e tanto altro.
Ma nel momento in cui siamo assunti come promoter, qual è il contratto che firmeremo? E se stiamo valutando un contratto da promoter, come funziona nello specifico? È importante scegliere il contratto giusto, e in seguito capire se avremo un fisso oppure una provvigione e dunque sarà un contratto in base al lavoro svolto.
Contratto da promoter: come funziona?
Normalmente, non possiamo fare un contratto di collaborazione a progetto: un ispettore potrebbe richiedere la trasformazione in contratto subordinato, rispettando i requisiti di questa tipologia.
Per comprendere la tipologia di contratto da stabilire, dobbiamo fare riferimento alla Circolare numero 7 del 20 Febbraio del 2013; è possibile anche approfondire il tema con il decreto legislativo numero 276/2003.
Il Ministero del Lavoro ha dovuto esprimersi a riguardo proprio per evitare possibili problemi nell’inquadramento. Più volte è stato detto che questa figura professionale ha le medesime basi di un addetto o commesso alle vendite, sebbene il rapporto di collaborazione non sia continuativo come nel caso di un negozio. Il ricavato annuo del lavoro da promoter non deve essere superiore ai 5,000,00 mila euro.
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