Lavoro domestico lettera di assunzione per i lavoratori stranieri

Per assumere un lavoratore impegnato nel lavoro domestico è necessario rispettare una serie di adempimenti burocratici e legali come ad esempio il contratto di lavoro lavoratore domestico, che, a volte, possono essere complessi. Il lavoro domestico ha subito un’impennata in termini di adesioni soprattutto negli ultimi anni quando, a causa della crisi economica mondiale, numerosi stranieri sono arrivati nel nostro paese per lavorare alle dipendenze di una famiglia, come giardinieri, babysitter, badanti e colf. Sebbene sia possibile circoscrivere il fenomeno del lavoro domestico nell’ambito del lavoratore straniero, spesso pagato in nero e quindi infrangendo la legge, nel 2018 grazie anche a dei bonus del governo in molti si stanno mettendo in regola.

Lavoro domestico gli adempimenti burocratici

Fondamentale, quando si assume un lavoratore straniero, c’è lo scambio della lettera di assunzione:
semplicemente scambiata tra datore di lavoro (nella maggior parte dei casi la famiglia presso la quale il
lavoratore verrà assunto) e lavoratore straniero, questa deve contenere una serie di dati, tra cui quelli
anagrafici, la tipologia di contratto che disciplina l’assunzione e molti altri, che vedremo in seguito.
Quando si vuole assumere, per esempio, una colf (una collaboratrice domestica, che pulisca e tenga in
ordine la casa, oppure assista anziani non autosufficienti), è necessario:

Scrivere la lettera di assunzione (che sarà scambiata tra le parti contraenti);
Comunicare all’INPS l’avvenuta assunzione;
In caso di colf convivente, bisognerà comunicarlo anche al commissariato di polizia;

I documenti che la colf deve possedere sono tre: il codice fiscale, un documento di identità in corso di
validità e, nel caso di lavoratore extracomunitario, anche il permesso di soggiorno, che permetta alla
domestica straniera di lavorare in assoluta legalità.

Nella lettera di assunzione non dovranno mancare, inoltre, la data di inizio del rapporto lavorativo, la
durata del periodo di prova, l’esistenza della convivenza, la durata dell’orario lavorativo, il giorno di
riposo e lo stipendio mensile.