Amministratore di condominio: quando è necessario?

Se si abita in un condominio, si può aver bisogno di una persona che si occupi di gestire il lato burocratico e che si occupi di mantenere “saldi” i rapporti all’interno del condominio. Per questi compiti, un amministratore di condominio può essere indispensabile. Ma quando è che un amministratore di condominio risulta effettivamente necessario?

Nello specifico, il complesso condominiale in questione dev’essere di dimensioni specifiche e deve includere una quantità di persone tale che permette di richiedere un amministratore di condominio obbligatoriamente. Vediamo nello specifico quando si necessita di eleggere un amministratore.

Quando l’amministratore di condominio è obbligatorio

Innanzitutto, è bene specificare che un amministratore di condominio si occuperà di organizzare tutta quanta la burocrazia condominiale, gestire i rapporti interni (in casi di liti, collaborazioni o quant’altro include la partecipazioni degli abitanti condominiali) e convocare assemblee di condominio.

Proprio ad un’assemblea di condominio si andrà ad eleggere un amministratore. Nel caso che si raggiunga una maggioranza e tale maggioranza ha un valore che corrisponde almeno alla metà del valore condominiale, l’amministratore verrà eletto.

Ma quando è che un amministratore risulta strettamente necessario? Quando il complesso condominiale include almeno nove condomini. In questi casi, è obbligatorio eleggere un amministratore di condominio ad un’assemblea condominiale, altrimenti l’amministratore di condominio risulta superfluo.

Ovviamente, essendo un libero professionista a tutti gli effetti che possiede una partita Iva, l’amministratore di condominio richiederà tutti i pagamenti necessari per svolgere tutti i compiti legati alla sua professione (gestione della burocrazia, tenuta delle assemblee, etc.)

Da notare che, se si raggiunge la maggioranza, è possibile revocare l’amministratore di condominio eletto. Questo può verificarsi in caso di inadempienze del suddetto come mancate convocazioni di assemblee o mancata corrispondenza di documenti relativi a pagamenti, certificazioni, etc..