L’emergenza Coronavirus ha comportato la diffusione di un nuovo modo di lavorare, il cosiddetto lavoro agile o smart working, che si svolge lontano dagli uffici e dal consueto posto di lavoro, ma ad esempio da casa o da qualsiasi altro posto.

Tabella dei contenuti

Smart working fuori dalla nostra città

Paradossalmente è possibile lavorare in smart working anche lontano dalla propria città ma in un posto più tranquillo e calmo, in cui avere concentrazione e attenzione su quello che si fa.

Ma è anche una questione economica quella che spesso spinge molte persone che abitano nel Nord Italia a trasferirsi al Sud, in cui notoriamente il costo della vita è inferiore, per lavorare in smart working.

Sulla base di quattro parametri (costo della vita, velocità della connessione ad Internet, divertimento e sicurezza) è stata stilata una classifica delle migliori città per il lavoro agile.

A farlo sono stati gli iscritti della piattaforma di riferimento per i lavoratori da remoto, Novad List, che conta quasi 18 mila iscritti.

In cima alla classifica, secondo gli iscritti, c’è la città di Bologna, poi ci sono Bari, Genova, Pisa, Padova, Firenze, Trento, Palermo, Avellino e Treviso.

Palermo è la città che, secondo gli iscritti, ha la migliore connessione ad Internet, mentre Bologna e Padova sono le “peggiori” da questo punto di vista.

Quanto al costo della vita

Quanto al costo della vita, la città di Bologna è quella economicamente più cara mentre Bari è quella che permette di vivere meglio, senza spendere tanto.

Nel Sud Italia, altre città gettonate per lavorare in smart working sono Lecce, Taranto, Matera, Potenza, Napoli, Salerno e Catania.

E per chi si vuole allontanare dall’Italia, secondo gli iscritti alla piattaforma, Lisbona è la città europea in cui si lavora meglio in modalità agile.

Al secondo e terzo posto di questa classifica europea ci sono la città di Tenerife e Berlino.