CQC sta per “Carta di Qualificazione del Conducente” e indica l’abilitazione alla guida professionale necessaria per i conducenti per il trasporto di merci o persone su strada.
È stata introdotta dall’Unione Europea
È stata introdotta dall’Unione Europea con la direttiva 2003/59/CE e serve per certificare il possesso delle capacità professionali per svolgere l’attività di autotrasportatore, per la quale, si ricorda, è necessario il conseguimento delle patenti di guida delle categorie C/C+E o D/D+E.
La CQC non è una patente speciale ma è una certificazione obbligatoria per coloro che conducono veicoli di massa superiore a pieno carico a 3,5 tonnellate destinati al trasporto di merci o persone.
Si può conseguire la qualifica per la categoria merci o per la categoria persone (ma anche per entrambe).
Con la direttiva UE 2018/645 ci sono state delle modifiche alle precedenti direttive 2003/59/CE e 2006/126/CE, per cui il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, hanno approvato un decreto legislativo che estende l’obbligo della patente di guida professionale a tutti.
Nello specifico, dunque, la licenza CQC diventa obbligatoria per tutti coloro che guidano con patenti C1, C, C1E, CE, D1, D, D1E, DE, e non solo a chi svolge l’attività di autotrasportatore.
Quindi, chi possiede una delle patenti sopra citate, dovrà sostenere anche gli esami per il conseguimento della qualifica CQC e i relativi corsi di aggiornamento previsti per mantenere l’abilitazione.
Questa licenza è collegata alla patente
Questa licenza è collegata alla patente: se questa dovesse essere sospesa o ritirata, ovviamente succederebbe lo stesso per la CQC.
Per quanto riguarda i punti sulla patente, invece, in caso di infrazione, questi vengono decurtati dalla patente professionale solo se la stessa è stata commessa durante lo svolgimento dell’attività di autotrasporto.
Commenta per primo