Visti gli sviluppi per quanto riguarda i numerosi lavori da casa (manuali e digitali) che stanno sempre più aumentando, il governo ha messo in vigore alcune disposizioni legali riguardanti il cosiddetto “smart working”, ovvero il lavoro da casa da remoto. È molto importante infatti per evitare di infrangere la legge conoscere come funziona il lavoro da casa per evitare sanzioni.

La normativa in vigore dal 2017 sembra che agevoli il “lavoro agile”, conciliando i tempi di vita e lavoro di chiunque svolga un lavoro da casa. Molte grandi aziende richiedono dipendenti che lavorano da casa e agevolano sempre più lavoratori che svolgono mansioni per l’azienda stessa nel proprio ambiente domestico.

Cosa s’intende per lavoro da casa

Considerando le nuove legislazioni, s’intende per lavoro da casa una mansione svolta da un dipendente in remoto (non necessariamente a casa ma anche in spazi organizzati appositamente che risultano lontani dalla sede ufficiale). Questo può succedere soprattutto grazie a tablet, smartphone e naturalmente laptop.

Sembra che questa modalità di lavoro non solo si agevoli i lavoratori a lavorare in un ambiente piacevole ed evitare lunghi spostamenti, bensì risulta vantaggioso anche per le aziende stesse, anche perché non hanno bisogno di pagare affitti ulteriori o quant’altro se il lavoratore lavora in remoto.

Lavoro da casa: gli smart worker

Sembra che gli “smart worker” siano attualmente più di duecentomila in tutta Italia, considerando sia i
lavoratori dipendenti che indipendenti. Questo tipo d’impiego risulta quindi non solo un modo per
arrotondare, ma un lavoro vero e proprio da svolgere a casa.

La normativa specifica inoltre che il “lavoro agile” ha diritto a ricevere trattamenti economici
analoghi a qualunque altro lavoro ordinario e non deve risultare inferiore a quello che si applica ad
altri lavoratori che lavorano in sede.

Detto questo, colui che lavora da casa (dipendente o indipendente) ha tutte le possibilità per far
maturare la propria mansione in un vero e proprio lavoro, con eventuali incentivi fiscali in base al
tipo di produttività  ed anche all’accordo di lavoro decretato. Esistono persino norme sulla sicurezza e
sulla salute per quanto riguarda il lavoratore in remoto e, di conseguenza, risulta regolare a tutti gli
effetti.

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