Lavoro in proprio dall’estero ecco quello che c’è da sapere


Lavoro in proprio dall'estero ecco quello che c'è da sapere




Il lavoro in proprio è una delle principali risorse in questo periodo di grave crisi del settore. Esistono una moltitudine di opportunità, tra le quali il lavoro da casa. Quest’ultimo settore è in continua crescita anche e soprattutto grazie agli investimenti sul web e alle possibilità di lavorare in qualsiasi luogo. Ma cosa si deve fare per iniziare a lavorare in proprio magari all’estero?

Lavoro in proprio dall’estero

Sono molti gli italiani che decidono di trasferirsi all’estero per trovare lavoro. Negli ultimi anni sono cresciuti gli investimenti degli italiani nel resto d’Europa. Questo accade principalmente per i vantaggiosi regimi fiscali. In particolare le mete preferite per investire in un lavoro in proprio sono le Canarie e il Portogallo.

Lavoro in proprio Canarie: i vantaggi

Molti italiani scelgono di investire in un lavoro in proprio alle Canarie per poter godere di importanti agevolazioni fiscali.
Qui vi sono le migliori condizioni a livello europeo per un lavoro come freelance visto che la tassazione è pari al 4%. Decisamente più bassa rispetto non solo all’Italia ma anche alla Spagna dove la pressione fiscale si aggira intorno al 27%.




Le Canarie godono dello speciale Statuto di Regione Autonoma Spagnola, grazie a particolari condizioni fiscali, dove la corrispondente dell’IVA italiana è pari al 7% applicata ai beni e servizi di quotidiana utilità.
Nonostante ciò è necessario che per chiunque intende investire in un lavoro in proprio Canarie gestisca al meglio tutte le fasi dell’investimento stesso. Anche perchè le vantaggiose condizioni fiscali hanno richiamato alle Canarie tantissimi investitori provenienti da tutta Europa.

Lavoro in Portogallo: ecco come fare

Discorso analogo per chi intende investire in un lavoro in proprio in Portogallo. In questa circostanza la pressione fiscale si aggira intorno al 20%, decisamente più bassa rispetto all’Italia e altre tante realtà europee.
A richiamare in Portogallo tantissimi pensionati stranieri è la legge che non prevede alcuna tassazioni sugli importi lordi versati per 10 anni per chi ha avuto la residenza in questo stato per almeno 183 giorni l’anno.


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