Per aprire un parcheggio privato nei pressi dell’aeroporto, è necessario seguire e adempiere a diversi step:

aprire la Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate;
iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio;
regolarizzare i contributi INPS e INAIL;
regolarizzare i contributi degli eventuali dipendenti.

L’avvio di questo genere di attività comporta il dover sostenere diversi costi iniziali e di gestione: ad esempio, per l’affitto dei locali o il canone da pagare per il terreno e, infine, i costi per i servizi da offrire ai clienti. Dunque, non tutti possono permettersi di aprire un parcheggio privato ma non per questo bisogna abbandonare per forza il progetto di avviare questa attività.

I requisiti necessari per aprire un parcheggio privato sono:

fedina penale pulita;
possesso del certificato antimafia compilato;
certificato che attesti la destinazione d’uso dei locali.

Il Comune, entro cinque giorni dalla ricezione dei documenti, li invia al Prefetto che si pronuncerà entro 60 giorni. In caso di esito positivo, si potrà iniziare con la realizzazione della struttura e la predisposizione del parcheggio.

Una soluzione per risparmiare sui costi è quella di affiliarsi ad un marchio di parcheggi già noti così da godere anche dell’affiancamento di esperti del settore che consiglino su quanto attiene alla struttura, le dimensioni e i servizi dell’autorimessa. Questa è la via migliore per chi possegga un terreno nei pressi dell’aeroporto: sarà comunque necessario fare richiesta di autorizzazione al Comune e che venga rispettata l’opportuna destinazione d’uso dei locali.

Successivamente, dovrà essere garantito un servizio continuativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (incluse domeniche e giorni festivi).

Il franchising non è una soluzione gratuita perché bisogna pagare una fee d’ingresso oppure rilasciare una parte dei ricavi, di volta in volta; ad ogni modo è l’ideale per chi voglia risparmiare sui costi iniziali e di gestione e contare sul nome del brand scelto che è già conosciuto dai clienti.