Nel periodo di emergenza che si è creato a causa dell’epidemia di Coronavirus, molte sono state le misure disposte dal Governo a favore dei lavoratori (come la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti).

Fra queste misure figura anche il contratto di rioccupazione, in vigore per il momento fino al 31 ottobre 2021.

Tabella dei contenuti

Che cos’è?

Il contratto di rioccupazione è un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato che ha lo scopo di dare un’occupazione a coloro che si trovano in stato di disoccupazione.

Fra i requisiti per poter utilizzare questo tipo di contratto c’è la definizione, con il consenso del lavoratore, di un progetto individuale di inserimento, che ha lo scopo di garantire l’adeguamento delle competenze professionali del lavoratore al nuovo contesto lavorativo, e che ha una durata di 6 mesi.

Durante il periodo di inserimento valgono le sanzioni previste dalla normativa vigente per il licenziamento illegittimo.

Al termine del periodo di inserimento le parti possono recedere dal contratto, con preavviso decorrente dallo stesso termine.

Durante il periodo di preavviso

Durante il periodo di preavviso trova applicazione la disciplina del contratto di rioccupazione.

Se nessuna delle parti recede, il rapporto prosegue come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Per i datori di lavoro che assumano lavoratori (ad eccezione di quelli del settore agricolo e del lavoro domestico) tramite il contratto di rioccupazione, sono riconosciute delle agevolazioni, vale a dire l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali, per un periodo massimo di 6 mesi, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail nel limite massimo di importo pari a 6000 euro su base annua.

Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

L’esonero contributivo spetta ai datori di lavoro privati che, nei 6 mesi precedenti l’assunzione, non abbiano proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o a licenziamenti collettivi nella stessa unità produttiva.