Una ditta individuale è un’ impresa in cui il titolare o imprenditore è una persona singola, investita della totale responsabilità dei beni o i servizi offerti con lo svolgimento della sua attività economica. Non c’è una separazione tra l’azienda e l’imprenditore, tanto che questi è responsabile con il patrimonio personale per eventuali debiti contratti dall’azienda. Per iniziare l’attività imprenditoriale è necessario aprire la Partita IVA: questo è anche il primo dei costi da sostenere.
I costi di una ditta individuale
I costi di una ditta individuale dipendono dal tipo di regime fiscale adottato: se si ottengono dei ricavi per un massimo di 30.000 euro all’anno, si può usufruire del regime fiscale agevolato detto “regime dei minimi“. Questo regime comporta diversi vantaggi, fra cui il fatto, ad esempio, che l’IVA si versa una sola volta all’anno e l’IRPEF è calcolata solamente al 5% del reddito, che è dato dalla differenza fra i ricavi e i costi.
Infatti, è bene cominciare l’attività nel regime fiscale dei minimi e se i ricavi dovessero diventare superiori a 30.000 euro, si passerà automaticamente al regime di contabilità ordinaria. Questo regime è più costoso poiché l’aliquota Irpef è molto più alta e sarà necessario rivolgersi ad un esperto che terrà i registri obbligatori oltre che presentare la dichiarazione dei redditi.
Di che cifre si parla
Per quanto riguarda i costi per l’apertura di una ditta individuale, sono: apertura 50 € + IVA; se è necessaria anche l’iscrizione in Camera di Commercio, bisogna pagare 172 € IVA inclusa.
Per la contabilità i costi sono variabili ma a partire da 37,50 € + IVA al mese. Infine, altri costi di gestione sono legati alle tasse da pagare ogni anno e ai versamenti da effettuare all’Inps per la previdenza. Questi ammontano a circa 3.400 euro annui, importo da pagare suddiviso in trimestri. Dunque, in media, per la gestione di una ditta individuale si spendono circa 1.200 euro al mese
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