Il reddito di inclusione è un indennizzo che lo stato garantirà a tutte le famiglie che rientrano al disotto dei 6000 € di reddito ISEE e al di sotto dei 3000 € di reddito ISRE e possederanno altri requisiti specifici (legati al tipo di nucleo familiare). Istituito dal governo come forma di sostegno economico, il nuovo REI andrà a sostituire il vecchio SIA, ovvero il Sostegno d’Inclusione Attiva.
Per quanto riguarda il calcolo del reddito di inclusione, ci sono alcuni criteri specifici che lo stato ha dichiarato con l’entrata in vigore di questo nuovo indennizzo. Vediamo nello specifico com’è possibile calcolare, anche autonomamente, il reddito di inclusione che cos’è e come funziona.
Calcolare il reddito di inclusione
La soglia dei reddito sopracitata è una novità del REI, in quanto precedentemente con la SIA si arrivava solo fino ai 3000. Un’altra piccola novità riguarda la riscossione prolungata della REI, ovvero anche se si è trovato un nuovo impiego è possibile continuare a riscuotere l’indennizzo anche dopo qualche mese che si è di nuovo occupati.
Per calcolare l’importo totale del reddito d’inclusione , è necessario considerare il 75% della differenza tra il proprio reddito e la soglia ISEE. Così facendo è possibile dedurre l’importo e, inoltre, l’importo totale non deve risultare inferiore all’importo dell’assegno sociale.
Importi massimi del REI
In base al nucleo familiare che richiede il reddito di inclusione, è possibile ottenere un mensile fisso in
base al numero dei componenti della famiglia. Il massimo che si può percepire singolarmente ammonta
a 540 euro circa (questo accade se la famiglia presenta almeno cinque o sei elementi).
Tuttavia, ci sono altri parametri da considerare per quanto riguarda l’effettiva cifra singola. In questo
senso influiscono alcuni fattore come la presenza di persone disabili, di figli minorenni o di donne in
gravidanza ed altri parametri indicati dalla nuova legge.
Commenta per primo