Il CCNL (Contratto collettivo nazionale di lavoro) è il contratto di lavoro stipulato tra le organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori e le associazioni dei datori di lavoro per stabilire i contenuti essenziali dei contratti di lavoro, sia a livello economico che normativo.

Ogni settore (commercio, chimico, metalmeccanico e così via) è disciplinato da un proprio contratto collettivo a cui i lavoratori devono fare riferimento.

Ma cosa sono le tabelle del CCNL?

Le tabelle retributive dei CCNL contengono:

lo stipendio base o minimo stipendiale
l’eventuale indennità di contingenza
l’EDR
gli altri elementi che formano la retribuzione fissa e continuativa di cui ha diritto il lavoratore in base al livello di inquadramento

Infatti, stando all’art. 36 della nostra Costituzione “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro”.

Ed è proprio nelle tabelle del CCNL che deve essere individuata la retribuzione proporzionata alla quantità (numero di ore lavorate) e qualità (il livello di inquadramento basato sulle competenze ed esperienze) del lavoro svolto dal lavoratore.

Di conseguenza, nel caso in cui ci sia un aumento del costo della vita, anche le tabelle retributive devono essere aggiornate con un rinnovo del CCNL.

Le tabelle di retribuzione dei CCNL sono a lordo e, attraverso il divisore orario, si può determinare la paga oraria lorda del lavoratore.

Sul lordo stipendiale vanno calcolati i contributi previdenziali INPS a carico del lavoratore (che nella maggior parte dei casi sono pari al 9,19% dell’imponibile previdenziale, mentre per gli apprendisti sono invece pari al 5,84%).

Per la determinazione della paga netta, invece, bisogna considerare le presenze del lavoratore.

In definitiva, le tabelle retributive del CCNL individuano il parametro di riferimento dello stipendio minimo che spetta a tutti i lavoratori di quel livello di inquadramento, al lordo di contributi e tassazione.