Nella fase 2 che inizierà il 4 maggio, si avrà il ritorno in fabbrica o in ufficio di diversi lavoratori che, nel farlo, dovranno attenersi a quanto previsto dal “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione”. Fra le misure di prevenzione e protezione rientrano, oltre alle misure di igiene e sanificazione degli ambienti, anche l’utilizzo di mascherine e dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie. Il tutto va ad aggiungersi alle misure già previste per la sicurezza sul lavoro.

Coronavirus e mascherine chirurgiche

In particolare, le mascherine chirurgiche dovranno essere utilizzate da tutti i lavoratori che condividono degli spazi comuni.

Lo scopo di queste è quello di contenere la trasmissione di malattie (come il Covid-19) veicolate attraverso goccioline di secrezioni respiratorie: le mascherine , infatti, bloccano goccioline o spruzzi di secrezioni respiratorie emessi dalle persone malate ed impediscono quindi che questi arrivino a mucose come naso e bocca dei vicini. Invece, l’adozione di un particolare dispositivi di protezione individuale sarà prevista in relazione ai rischi collegati alle singole realtà aziendali proprio per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

La valutazione dei rischi prenderà in considerazione tre variabili e grazie a queste si potrà stabilire se il rischio di contagio è basso, medio basso, medio, medio alto e alto:

la probabilità di venire a contatto, durante il lavoro, con fonti di contagio;
la prossimità, intesa come caratteristica intrinseca di un lavoro, che non permette di praticare la distanza sociale per parte del tempo del lavoro o per la sua quasi totalità;
l’aggregazione ossia il contatto con soggetti terzi rispetto agli altri dipendenti.

Per ovviare al contagio, dovranno essere gestiti gli spazi di lavoro per permettere di praticare il distanziamento sociale (questo andrà fatto compatibilmente con la natura dei processi produttivi). Inoltre, anche l’organizzazione e l’orario di lavoro dovranno essere rivisti: ancora, se possibile, dovrà essere praticato lo smart working oppure prevedere degli orari differenziati per evitare assembramenti ed un numero elevato di dipendenti in azienda