I voucher, anche conosciuti con la locuzione di buoni lavoro sono un sistema di pagamento utilizzati per retribuire i lavori occasionai di tipo accessorio. Nati nel 2003 quando il presidente del consiglio era Silvio Berlusconi e il ministro del lavoro era Roberto Maroni. Il motivo per cui i voucher furono introdotti nel sistema di pagamenti è dovuto all’obbietto era quello di far emergere il lavoro nero. Camerieri, baby sitter, badanti sono solo alcune delle categorie di lavoratori in cui era maggiormente diffuso il lavoro nero.
Nel 2012, quando il ministro del lavoro era Elsa Fornero, ci fu una notevole diffusione dei buoni lavoro.; fino ad arrivare ad un eccessivo utilizzo che ha portato il legislatore a decretarne l’abolizione durante il governo Renzi, a marzo del 2017.
Voucher e decreto dignità.
Con il decreto dignità è stato decretato il ritorno dei voucher; questi potranno essere utilizzati negli enti locali, nelle strutture turistiche e alberghiere per retribuire i lavoratori che prestano la loro manodopera in modo occasionale; saranno adoperati per retribuire i lavoratori la cui età è inferiore ai venticinque anni, per i disoccupati e coloro che beneficiano del reddito di cittadinanza
Oltre a quelle appena descritte sono state introdotte ulteriori novità per quanto riguarda l’utilizzo dei voucher che implicano degli obblighi che datore di lavoro e lavoratore devono ottemperare. Proviamo a farne una sintetica disamina:
1 L’azienda e il lavoratore dovranno effettuare l’scrizione al sito dell’Inps a cui seguirà la firma del contratto.
2 Il datore di lavoro dovrà effettuare un versamento sulla piattaforma on line a cui seguiranno alcuni giorni necessari affinché il versamento venga visualizzato dall’ente previdenziale.
3 Avvio della prestazione di lavoro di tipo occasionale previo inoltro all’Inps del codice fiscale nonché il luogo ove la prestazione di lavoro viene espletata.
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