Molto spesso si ha difficoltà a capire quale tipo di lavoro può essere considerato lavoro usurante. Tra questi sicuramente rientra il lavoro notturno, però bisogna capire bene se effettivamente si tratta di un’attività che può rientrare nella categoria definite dall’INPS e di conseguenza, dare diritto ad una serie di agevolazioni per quanto concerne l’uscita anticipata dalle attività lavorative.
I contratti collettivi e la legge vanno a tutelare il lavoratore notturno soprattutto, per salvaguardare la sorveglianza sanitaria e la sua salute. Il lavoro notturno viene considerato dalla normativa vigente come usurante e quindi, oltre a dare diritto ad avere una retribuzione maggiore rispetto al lavoro svolto in maniera ordinaria, dà anche la possibilità di uscire prima dal lavoro o tenendo la pensione anticipata per lavoro usurante.
Il lavoro notturno usurante e il pensionamento anticipato, la norma
Svolgere in maniera costante il lavoro notturno implica anche la necessità di dover fare delle privazioni
ed in più anche di spendere le proprie energie in maniera molto più orte rispetto a chi invece, svolge il
lavoro ordinario. Ovviamente, lavorare di notte ha delle conseguenze di “usura maggiore” del proprio
corpo e anche delle energie da un punto di vista psicofisico.
Proprio per tutelare il lavoratore, la legge è intervenuta attraverso un accesso alla pensione che sia più
veloce e agevolata per coloro che svolgono i cosiddetti lavori usuranti. Presentare la domanda di lavoro
usurante implica la necessità di accedere ad una serie documentazione da presentare all’INPS per
ottenere questa agevolazione.
A differenza della pensione di anzianità che arriva a 66 anni invece, quella di lavoro usurante può essere fatta anche a 61 anni e 7 mesi di età ma bisogna aver versato almeno 35 anni di contributi. Il pensionamento anticipato per questo, deve tener conto di una serie di requisiti ma una volta riconosciuto, permette di uscire prima dall’attività lavorativa proprio per la particolare menzione usurante svolta.
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