Ci sono alcune procedure specifiche da seguire per quanto riguarda eventuali certificati per infortunio sul lavoro e soprattutto se l’infortunio viene riconosciuto. Solitamente, l’INAIL è l’ente a cui bisogna rivolgersi per saperne di più, ma tuttavia anche il medico di famiglia può dare una mano. Detto questo, può il medico di base prolungare il periodo d’infortunio sul lavoro?
Sostanzialmente può farlo. L’importante è che la trasmissione del certificato medico deve essere fatta dal medico stesso che poi provvederà ad inviarla all’INAIL. Ad ogni modo, con le nuove normative entrate in vigore dal 2018 non è più possibile far allungare certificato medico dal datore di lavoro (come avveniva fino al 2016).
Infortunio sul lavoro e INAIL
Come abbiamo specificato in precedenza, l’INAIL è l’ente che si occupa principalmente di questo tipo di procedure che riguardano gli infortuni sul lavoro. Tuttavia, è possibile ottenere certificati non solo dal medico di famiglia ma anche da patronati.
Da considerare che l’INAIL si occupa anche di ridurre eventuali truffe e di migliorare le performance generali dell’ente. Dalle nuove leggi in vigore entrate da inizio 2016, l’INAIL è sempre più scrupolosa nel controllare che non ci siano abusi da parte del cittadino, soprattutto per quanto riguarda i prolungamenti del periodo d’infortunio.
Considerando questo punto di vista, il medico può prolungare il periodo di riposo, ma sempre
rispettando le nuove legislazioni stabilite dall’INAIL. Come detto in precedenza, la struttura sanitaria ove
si effettuano gli accertamenti d’infortunio necessita di inviare una lettera che certifica le prestazioni
d’assistenza.
Per quanto riguarda invece gli obblighi del datore di lavoro, quest’ultimo è esente da responsabilità
riguardanti le procedure d’invio di documentazioni o certificati collegati all’infortunio sul lavoro. È il
datore di lavoro che necessita di occuparsi della denuncia di infortunio sul lavoro entro due giorni
dall’accaduto.
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