La vertenza sindacale altro non è che una forma particolare di denuncia di controversia sul lavoro che viene iniziata dal lavoratore nel momento in cui il datore non riconosce i sui diritti, previsti dal contratto di lavoro, dai CCNL e dalla normativa nazionale e regionale. La vertenza sindacale, nota anche con il nome di vertenza lavoro, vuole ha come obiettivo quello di trovare un accordo con il datore per le sue eventuali mancanze.
Per mezzo della vertenza sindacale, quindi, il lavoratore denuncia al sindacato una determinata situazione lesiva dei suoi diritti. Il sindacato, giudicata la fondatezza della denuncia, provvederà a convocare il datore di lavoro e tenterà una composizione bonaria della vicenda. Com’è immaginabile ci sono diversi motivi per presentare una vertenza lavoro come ad esempio se il datore di lavoro non paga lo stipendio oppure se invita a firmare una busta paga il cui valore è differente da quello pagato o ancora se il datore di lavoro richiede al lavoratore di firmare le dimissioni in bianco o altri documenti simili.
Vertenza sindacale anche in caso di anomali su permessi e ferie
E’ possibile, inoltre, aprire una vertenza sindacale nel caso si riscontrino anomalie nel conteggio di
permessi e ferie, come potrebbe essere la cancellazione di ferie non godute o l’indicazione di permessi
non reali, piuttosto che nel caso in cui non vengano riconosciute le indennità per astensione
obbligatoria. Altri casi di vertenza lavoro possono essere l’errato computo delle ore di lavoro
straordinario, mancato pagamento della indennità di fine rapporto oltre che di licenziamento senza preavviso e senza corresponsione dell’indennità sostitutiva.
In questo modo il dipendete può allontanare lo spettro del lavoro nero e far valere i propri diritti. Il costo della procedura della vertenza lavoro consiste nell’iscrizione al sindacato e al corrispettivo spese. Questa va in prescrizione dopo ben 5 anni.
Be the first to comment