Il job on call è una tipologia di lavoro subordinato, che può essere a tempo determinato o indeterminato, ma che il lavoratore non svolge in modo continuativo.

Infatti con questa tipologia contrattuale, il lavoratore può alternare periodi di lavoro a periodi di inattività, mettendosi a disposizione del datore di lavoro che può quindi “chiamarlo” ad effettuare la prestazione lavorativa, secondo le esigenze aziendali.

L’importante è che la chiamata al lavoro avvenga seguendo il giusto preavviso, che non può essere inferiore ad un giorno lavorativo.

Il job on call può essere:

con garanzia di disponibilità, in questo caso il lavoratore risponderà positivamente alla chiamata del datore di lavoro e dunque garantirà la propria prestazione lavorativa; il datore di lavoro dovrà riconoscere al lavoratore un’indennità di disponibilità, vale a dire una quota mensile aggiuntiva riconosciuta per il tempo che il lavoratore mette a disposizione in attesa di chiamata;
senza garanzia di disponibilità, il lavoratore in questo caso può rispondere positivamente o meno alla chiamata ricevuta da parte del datore di lavoro o dell’azienda

La domanda che ci si può porre è se si può avere più di un contratto di lavoro a chiamata.

Innanzitutto va detto che il job on call può essere utilizzato per ogni lavoratore e con lo stesso committente per un periodo che non deve superare complessivamente le 400 giornate nell’arco di tre anni solari.

Nel caso in cui il rapporto di lavoro superasse questi limiti, verrà convertito in un contratto a tempo indeterminato a tutti gli effetti.

La legge, comunque, stabilisce che il lavoratore possa anche avere più contratti a chiamata contemporaneamente, purché le imprese per cui presti il proprio lavoro non operino nello stesso settore, ovvero che non vi sia concorrenza fra di esse, e che lo svolgimento di una prestazione lavorativa non implichi l’impossibilità di svolgere l’altra e viceversa.
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