Da alcuni anni si sono imposte sul web le affiliazioni commerciali. Chi decide di partecipare ad un programma di affiliazione, dovrà promuovere sul proprio sito Internet o blog, il link legato alla vendita di un prodotto. Un modo diverso di guadagnare ma anche un modo di iniziare un lavoro in proprio e crearsi da soli il proprio futuro.
Amazon e l’affiliazione
Anche Amazon ha un programma di affiliazioni: una volta inserito sul proprio blog o sito un link di un prodotto acquistabile sul famoso marketplace, si guadagnerà ogni volta che qualcuno effettua un ordine tramite quel link.
Dal punto di vista fiscale, non c’è una vera e propria disciplina per le affiliazioni Amazon, tuttavia la prima cosa da fare quando si partecipa ad un programma di affiliazione Amazon, è aprire la partita IVA, dato che l’attività che si svolge è abituale e continuativa.
Si può scegliere tra regime forfettario o regime ordinario. Il primo è un regime agevolato adatto a chi ha un fatturato annuo massimo di 65000 euro.
La tassazione in questo caso è del 5% per i primi 5 anni e poi passa al 15%.
È agevolato perché si è esonerati:
- dalla fatturazione elettronica
- dal pagamento dell’IVA, dell’IRAP e delle ritenute d’acconto
- dagli ISA.
Il regime ordinario IVA, obbligatorio per chi ha volumi di reddito più elevati, prevede di dover emettere le fatture elettroniche, di dover pagare l’IVA e l’IRAP.
Amazon non richiede l’emissione di una fattura.
Tuttavia In Italia, nella maggior parte dei casi è obbligatorio emetterle.
Nel regolamento Amazon viene detto che “ai sensi della legislazione europea sull’IVA, ai servizi di marketing erogati dagli affiliati con sede nell’UE (escluso il Lussemburgo) si applica l’IVA del Paese dove risiede il destinatario del servizio, in questo caso Amazon Europe Core Sarl.
Quindi chi è un contribuente con sede nell’UE in un Paese diverso dal Lussemburgo, dovrà emettere fattura senza addebitare l’IVA ad Amazon Europe Core Sarl.
Amazon Europe Core Sarl si avvarrà del meccanismo del reverse charge (inversione contabile) per corrispondere l’IVA su questi servizi.
Anche se ai suddetti servizi non si applica l’IVA nel tuo Paese di residenza, comunque la legge richiede generalmente l’emissione di una fattura.”
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