Un freelance è un libero professionista o un lavoratore autonomo che svolge la propria prestazione lavorativa per diversi committenti ma senza alcun contratto. Spesso, i freelance si chiedono se per le proprie prestazioni lavorative sia obbligatorio aprire la partita IVA. Sicuramente la ritenuta d’acconto è il primo step di quando si inizia a lavorare in proprio, quindi è bene sapere come e quando si può fare.

Freelance e ritenute

In realtà, in alcuni casi, non è necessario aprire la partita IVA ma si può lavorare con la ritenuta d’acconto. È necessario rispettare alcuni parametri:

il lavoro deve essere autonomo e cioè non sottoposto ad orari o sedi vincolanti del committente;
la prestazione lavorativa deve essere occasionale (e non continuativa o abituale).

In pratica, il freelance non può lavorare per più di 30 giorni lavorativi all’anno per lo stesso committente.

I ricavi percepiti dal lavoratore non devono superare i 5000 euro.

Nel caso in cui, a fine anno, si sia sforato il limite dei ricavi di 5000 euro, il freelance dovrà iscriversi alla Gestione separata dell’INPS e versare i contributi solo sulla parte che eccede i 5000 euro.

In definitiva, se si rispettano questi parametri, il freelance può lavorare con la ritenuta d’acconto che non è altro che un importo (pari al 20% del compenso) che viene trattenuto dal datore di lavoro (sostituto d’imposta) e versato direttamente all’Erario, entro il giorno 16 del mese successivo al pagamento, con modello F24. Il lavoratore, per giustificare il proprio compenso, non dovrà emettere alcuna fattura ma una ricevuta contenente dati anagrafici e fiscali propri e del committente.

Nella ricevuta andrà indicata anche la tipologia della prestazione svolta (e il suo carattere occasionale), il compenso lordo e netto ed infine la data e il luogo in cui si è svolta la prestazione e la firma. Va detto che, nel caso in cui il rapporto di lavoro del freelance dovesse diventare continuativo e abituale, sarà opportuno per lui procedere all’apertura della Partita IVA.

Optando per il regime forfettario, sarà possibile godere di un regime fiscale agevolato e versare meno contributi rispetto a quello ordinario.