Il job on call è un tipo di contratto di lavoro flessibile, ad intermittenza, con cui un datore di lavoro può richiedere al lavoratore di effettuare la propria prestazione lavorativa tramite una chiamata, rispettando il termine minimo di preavviso di un giorno lavorativo.

Il lavoratore può decidere di rispondere positivamente alla chiamata di lavoro o meno (questo è il caso di job on call senza garanzia di disponibilità).

Nel caso di job on call con garanzia di disponibilità, invece, il lavoratore assicura la propria disponibilità all’eventuale chiamata del datore di lavoro, ricevendo in cambio, per i periodi in cui non lavora ma resta a disposizione per la chiamata, un indennizzo (indennità di disponibilità), il cui importo è determinato dai contratti collettivi.

Il job on call è una tipologia di contratto lavorativo molto usato nel settore della ristorazione, alberghiero, turistico, del commercio e dello spettacolo.

Con il job on call il lavoratore può essere chiamato ad effettuare la propria prestazione lavorativa secondo le necessità del datore di lavoro, per un massimo di 400 giornate in 3 anni solari, fatta eccezione per i settori del turismo, pubblici esercizi e dello spettacolo, per cui non vi sono limiti.

Si può ricorrere al job on call quando ci sono:

ipotesi soggettive, cioè soggetti con meno di 25 anni d’età oppure lavoratori con più di 55 anni, anche pensionati
ipotesi oggettive, vale a dire per prestazioni di tipo intermittente o discontinuo secondo le previsioni dei CCNL o per periodi predeterminati nell’arco della settimana, del mese o dell’anno e per ulteriori periodi predeterminati dai CCNL

Il job on call è però vietato quando:

il datore non ha redatto il DVR (Documento di valutazione dei rischi)
il datore abbia provveduto a licenziare collettivamente, nei sei mesi precedenti, del personale che svolgeva le stesse mansioni di chi si vuole assumere a chiamata
l’azienda è in cassa integrazione
il datore di lavoro intende sostituire lavoratori in sciopero