Quando si tratta di lavare capi delicati o molto ingombranti o anche quelli che si ha paura di rovinare in lavatrice, tante persone preferiscono rivolgersi alla propria lavanderia di fiducia.

Aprire una lavanderia si conferma ancora una buona scelta di investimento e anche un’attività lavorativa in proprio per tanti giovani e non.

Ma come aprirne una?

Prima di tutto occorre individuare il posto in cui aprire la lavanderia: deve essere un posto di passaggio, magari una zona turistica o universitaria, vicino al centro città o ai centri commerciali.

Quindi scegliere un locale che deve essere di almeno 80 metri quadrati, per poter ospitare tutte le attrezzature necessarie al lavoro, i capi sporchi e puliti e accogliere al meglio il cliente, nonché i servizi igienici e lo spogliatoio per il personale.

A questo punto è la volta dei macchinari e delle attrezzature: in questo caso bisognerà valutare i fornitori che danno il miglior rapporto qualità- prezzo, perché è proprio sulla base dei macchinari scelti che si fonda il successo della propria attività.

Dal punto di vista burocratico, invece, per aprire una lavanderia, bisognerà:

aprire la Partita IVA
iscrivere l’attività al Registro delle imprese
comunicare al Comune l’inizio attività
aprire le proprie posizioni INPS e INAIL
richiedere il permesso per esporre l’insegna
comunicare all’ARPA il controllo della conformità degli scarichi fognari
ottenere l’idoneità igienico sanitaria con nulla osta Asl

Quanto all’investimento iniziale per aprire una lavanderia, bisognerà preventivare tra i 50 mila e i 100 mila euro, in base alla grandezza dell’attività.

Per l’apertura della lavanderia si può anche valutare il franchising per coloro che non sono esperti del settore ma vogliono beneficiare della fama di un brand già noto, del proprio know e delle modalità operative e gestionali, nonché dell’esperienza di un gruppo che è già famoso e conosciuto.

L’investimento, in questo caso, è di 20 mila euro circa.
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