Quella del counselor è una professione che si è diffusa negli ultimi anni e fa riferimento al consulente che offre ascolto e comprensione ai suoi pazienti/clienti, aiutandoli a superare un momento di difficoltà, facendo scoprire le proprie capacità e punti di forza. Un lavoro in proprio molto gettonato ma che ha ovviamente bisogno di molta preparazione.

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Può operare in diversi ambiti

Può operare in diversi ambiti come quello scolastico, lavorativo, familiare, sentimentale e quindi può ad esempio aiutare a superare un momento difficile durante l’adolescenza o il passaggio fra mondo universitario e del lavoro, durante il matrimonio o una relazione e così via.

Non essendo in Italia regolarizzata, la professione di counselor si può avviare senza seguire degli obblighi specifici, se non quelli dettati dal buon senso, dalla responsabilità personale, dall’etica.

Per apprendere le conoscenze e le tecniche necessarie per svolgere questo lavoro può essere utile intraprendere un corso universitario in sociologia, psicologia o scienze della comunicazione.

Quindi proseguire con un master di specializzazione o un corso privato

Quindi iscriversi a uno dei Registri (ex Albi Professionali) di Counseling esistenti ed essere in regola ai fini fiscali e dell’assicurazione.

Infatti, se l’attività del counselor viene svolta in modo professionale e continuativo, sarà necessario aprire la Partita IVA con codice ATECO il seguente: 88.99.00: “altre attività di assistenza sociale non residenziale classificate altrove – servizi sociali, di counselling, di assistenza sociale, di aiuto ai profughi ed immigrati, di orientamento e simili, svolti a favore di individui o famiglie, presso il loro domicilio od altrove, ed erogati da enti pubblici o da organizzazioni private, da organizzazioni di soccorso alle vittime di calamità e da organismi nazionali o locali di autosostegno, nonché da specialisti che forniscono servizi di consulenza”.

All’inizio della propria esperienza, se si rispettano i requisiti, si può optare per il regime forfettario.

Il counselor può quindi svolgere la sua attività in libera professione: non è necessario aprire subito un proprio studio, ma il professionista può iniziare la propria carriera lavorando presso studi di altri professionisti o istituzioni (ad esempio scuole).
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