Da quando è iniziata la campagna vaccinale contro il Coronavirus si è sentito spesso parlare di Green Pass, un certificato reso già obbligatorio per chi debba viaggiare in uno degli Stati dell’Unione Europea o prendere parte a matrimoni e banchetti.

La novità è che a partire dal 6 agosto sarà richiesto a tutti coloro che abbiano età superiore ai 12 anni per poter mangiare al tavolo al chiuso nei ristoranti, oltre alle varie misure che hanno dovuto adottare nel corso del tempo come ad esempio il menu digitale.

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Non verrà richiesto per i tavoli all’aperto.

Saranno i gestori e i proprietari del locale a dover controllare il certificato. Nel momento della verifica, qualora richiesto, il titolare del Green Pass dovrà anche presentare un documento d’identità.

Ma cos’è il Green Pass?

È un documento che viene rilasciato in ambito regionale, valido sul territorio nazionale e negli Stati membri dell’Unione europea, che può certificare:

l’avvenuta vaccinazione anti-SARS-CoV-2, al termine del prescritto ciclo.In questo caso ha una validità di 9 mesi ed è rilasciato, in formato cartaceo o digitale, su richiesta dell’interessato, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione.
Si può ottenere il Green Pass già con una sola dose di vaccino; in questo caso, il certificato è valido dal 15esimo giorno dalla prima iniezione e fino alla seconda somministrazione.
La guarigione e la fine dell’isolamento in seguito all’infezione da Coronavirus.In questo caso ha una validità di 6 mesi e viene rilasciato, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura presso la quale è avvenuto l’eventuale ricovero oppure, per i pazienti non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.
Il certificato smette di essere valido qualora nel 6 mesi il cittadino sia risultato positivo al SARS-CoV-2
L’avvenuta esecuzione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo.
In questo caso ha una validità di 48 ore dal rilascio.

Viene rilasciato, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche, da quelle private autorizzate e accreditate, dalle farmacie ovvero dai medici di medicina generale o pediatri di libera scelta che hanno svolto il tampone.