Il robivecchi (o più recentemente conosciuto come rigattiere) è la persona che compra degli oggetti o cose usate per poi rivederle ad altre persone, ad esempio durante i mercatini. In Italia molte persone svolgono questo lavoro, cercando oggetti, acquistandoli e poi rivendendoli, un’alternativa diversa per lavorare in proprio e crearsi una propria attività.

Tabella dei contenuti

Bisogna fare delle distinzioni:

se si vende solo di tanto in tanto un vecchio oggetto che si ha in casa (come un quadro, un tappeto, un disco) questa non è un’operazione tassabile, non si dovrà emettere fattura né applicare l’IVA. Inoltre, non ci sarà bisogno di chiedere autorizzazione o fare preventive comunicazioni;
se l’attività è un’attività commerciale occasionale, cioè si vendono dei beni usati non in maniera sistematica ma comunque con un minimo di organizzazione (è il caso appunto di un mercatino o su internet), sarà necessaria la tassazione Irpef;
se l’attività è abituale, cioè si svolge questo lavoro in maniera professionale, allora ci sarà la tassazione ai fini Irpef e Irap e si applicherà l’Iva così come si emetterà la ricevuta o la fattura. Inoltre, ci sarà l’obbligo alla tenuta dei libri e registri, alle liquidazioni e versamenti periodici, alla documentazione dei corrispettivi di vendita e così via.

La vendita di beni usati

Infatti, proprio la vendita dei beni usati è soggetta ad un particolare regime IVA (regime del margine) e delle regole speciali sono previste per il commercio elettronico (proprio perché questo tipo di vendita avviene anche spesso online).

Recentemente, poi, è stata sollevata una nuova questione a riguardo alla vendita degli oggetti definiti “beni culturali” che abbiano più di 70 anni.

Per questi è infatti necessario che per la compravendita ci sia un’apposita autorizzazione, altrimenti si rischia fino a 2 anni di reclusione e 80 mila euro di multa.

Così come rischia da 1 a 6 anni di multa “chiunque, anche senza aver concorso nella contraffazione, alterazione o riproduzione, pone in commercio, detiene per farne commercio, o comunque pone in circolazione, come autentici, esemplari contraffatti”.

Ma la disciplina è soggetta a continui aggiornamenti.