La dotazione antinfortunistica tra cui l’abbigliamento è uno dei principali strumenti per aumentare la sicurezza sul lavoro. Nella maggior parte dei casi è il titolare a fornire le dotazioni antinfortunistica per tutelare l’incolumità dei propri dipendenti.
Ovviamente l’abbigliamento antinfortunistica deve rispettare determinati parametri. In particolare per quanto concerne quei lavori ad alto rischio infortuni.
L’abbigliamento antinfortunistica da lavoro si divide in 3 categorie: di semplice progettazione per la salvaguardia da rischi di lieve entità come il contatto, urto, vibrazione, destinato alla tutela di rischio molto serio come morte, lesioni gravi e permanenti e riguardante ogni altra tipologia .
Dotazione antinfortunistica, sicurezza prima di tutto
Per acquistare l’abbigliamento antinfortunistica ci si può rivolgere a uno dei tantissimi negozi specializzati sparsi per l’Italia o visitare i siti di e-commerce dedicati.
Nella maggior parte dei casi, come detto in precedenza, sono le ditte stesse ad offrire le dotazioni antinfortunistica, ovviamente questa ipotesi non è contemplata nel caso in cui si tratti di liberi professionisti che dovranno effettuare autonomamente l’operazione di acquisto.
Il tema della sicurezza sul lavoro è decisamente delicato ecco che lo stato ha approvato una serie di norme abbastanza stringenti. A regolamentare la dotazione antinfortunistica da mettere a disposizione dei propri dipendenti il decreto legge n. 475/1992 che specifica in base al tipo di occupazione e di mansioni quale tipo di abbigliamento antinfortunistica utilizzare.
Questi ovviamente riguardano tutte le parti del corpo, quindi partendo dal casco, passando per gli occhiali, il giubbino, i guanti e i pantaloni, in gran parte rinforzati proprio per dare maggiore protezione agli operai.
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