Quella del lavoro sommerso o nero è una piaga che affligge l’Italia ma fortunatamente gli strumenti per combatterlo sono tanti come l’ultimo, contenuto nel Decreto Rilancio assieme alle altre misure per rilanciare l’economia italiana gravemente danneggiata dal Coronavirus, che mira alla regolarizzazione e all’emersione dei rapporti di lavoro. Si tratta dell’articolo 110 bis intitolato appunto “Emersione dei rapporti di lavoro” con cui il datore di lavoro può autodenunciare la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare in corso oppure sottoscrivere un rapporto di lavoro subordinato regolare. Ricordiamo anche che prendere personale in nero non solo è vietato dalla legge ma espone il titolare ad eventuali vertenze sindacali.

Lavoro sommerso, quali numeri?

Purtroppo si stima che in Italia siano 3,7 milioni i lavoratori non in regola dal punto di vista contrattuale, fiscale o contributivo (vale a dire circa il 4,5% del PIL). Al Sud, il valore aggiunto generato con impiego di lavoro in nero è di circa il 7,7% con le regioni della Calabria e della Campania in prima fila con questo genere di rapporti di lavoro (questo stando ai dati ISTAT relativi al 2017 che vedono una media nazionale del 5,1%).

Assieme al lavoro nero, però, ci sono altre attività illegali e irregolari in Italia che fanno parte della cosiddetta economia sommersa cioè il valore aggiunto nascosto da sottodichiarazioni riguardanti il fatturato e i costi delle unità produttive o prodotto dal lavoro irregolare. Si stima che il lavoro nero e il lavoro sommerso in Italia rappresentino il 13% del PIL e, addirittura, che in alcune regioni tale percentuale sia anche superiore (al Sud, ad esempio, si stima che sia il 19,4% del valore aggiunto).

La Calabria è la regione in cui il lavoro illegale e sommerso raggiungono cifre molto alte (il 21,8% del valore aggiunto) mentre Puglia e Molise hanno percentuali molto alte per quanto riguarda il valore aggiunto sottodichiarato. Le province in cui tali percentuali sono più basse, invece, sono quelle di Bolzano e di Trento.