Il montatore video è una delle figure più ricercate in questo momento storico per via dello sviluppo della tecnologia e la crescita del canale Web e, infatti, sempre più giovani, si iscrivono a delle facoltà universitarie o delle scuole superiori proprio per poter diventare videomaker.
Il montatore video svolge l’attività come lavoratore autonomo e, dunque, è solo obbligato ad aprire la Partita IVA tramite iscrizione presso l’Agenzia delle Entrate.
Non c’è l’obbligo di iscriversi alla Camera di Commercio né all’INAIL.
L’apertura della Partita IVA è una procedura gratuita che prevede solo la compilazione del modello AA9 messo a disposizione proprio dall’Agenzia delle Entrate; un altro aspetto da non sottovalutare è la scelta del Codice ATECO.
Il Codice ATECO consentirà di ottenere il giusto inquadramento professionale grazie alla descrizione delle attività svolte nel proprio lavoro e, nel caso del montatore video, è 74.20.19 – Altre Attività di Riprese Fotografiche. In questo modo, si potrà svolgere attività atta a registrare, creare ed editare dei video specifici a supporto di eventi come matrimoni e meeting oppure sviluppare video ai fini promozionali, commerciali e di marketing, senza nessuna limitazione specifica
Infine, questo Codice permette di portare avanti l’attività di produzione di servizi fotografici in tutti i suoi campi di applicazione (si pensi al settore della moda oppure nell’ambito della promozione turistica).
Proprio perché l’attività del montatore video è similare a quella dei lavoratori autonomi, il trattamento giuridico e fiscale è quello della ditta individuale, per cui si può scegliere fra regime contabile semplificato e regime forfettario.
Il regime forfettario è un regime semplificato in cui, fra l’altro:
- il limite di fatturato annuo è di 65.000 euro;
- non c’è obbligatorietà della tenuta delle scritture contabili;
- non si hanno l’IVA e le ritenute d’acconto in fattura;
- non ci sono fatture elettroniche.
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