Ripetizione, non solo preparazione ma empatia e comprensione


Ripetizione




Dare ripetizioni private è un lavoro che viene svolto da coloro che hanno una propensione e una passione per l’insegnamento e che hanno delle conoscenze che vogliono trasmettere ai propri studenti che si trovano in difficoltà, ad esempio con una certa materia a scuola o all’Università. Tuttavia, per essere un buon insegnante privato, non basta solo la preparazione ma sono necessarie altre caratteristiche o attitudini come l’empatia o la comprensione.

Ripetizione e dopo scuola, prima di tutto empatia

Infatti, è fondamentale che l’insegnante si metta nei panni dello studente e cerchi di capire quali sono le motivazioni che l’hanno indotto a richiedere l’aiuto di un insegnante privato e quali possano essere le difficoltà riscontrate, ad esempio, nel metodo di insegnamento dell’insegnante a scuola o all’Università. In questo modo, sarà più semplice capire che metodo di insegnamento impostare e quale metodo di studio trasmettere allo studente così che possa più facilmente raggiungere i propri obiettivi.

Elasticità e comprensione per capire la psicologia

Nello stesso tempo, un insegnate privato non dovrebbe essere troppo rigido e serio perché, d’altronde, non è l’insegnante “vero e proprio” di scuola o dell’Università ma un aiuto e un supporto per rendere più leggero e piacevole l’apprendimento. Infatti, a fine lezione, può essere positivo instaurare un “tiepido” rapporto di amicizia scambiandosi delle informazioni personali come hobby, gusti e così via proprio per “fare colpo”, in modo tale che lo studente torni con più voglia e serenità alla lezione successiva.




Ovviamente, il rapporto dell’insegnante con lo studente varierà anche in base all’età dello studente perché, se ci si rapporta con dei bambini delle scuole elementari o delle medie, è evidente che bisognerà essere meno severi e puntigliosi e puntare, magari, su insegnamento più giocoso e divertente. Se, invece, ci si rapporta con un coetaneo o con un ragazzo più grande, è meglio non far sentire troppo il distacco per non mettere in imbarazzo l’alunno.


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