Una volta superato l’Esame di Stato per diventare avvocato, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza e aver fatto pratica forense, è necessario iscriversi all’Albo degli avvocati. E’ possibile iscriversi all’Albo professionale della regione dove si ha il domicilio professionale. Il primo anno, il costo di tale iscrizione va dai 700 euro mentre il rinnovo va dai 200 euro all’anno (alcune regioni prevedono una riduzione del 50% per i primi tre anni e sotto i 35 anni di età).

A questo punto, si potrà lavorare presso uno studio già avviato oppure decidere di aprire un proprio studio legale.

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Avvocato, prima di tutto l’iscrizione all’albo

Avere un locale per gli scopi professionali è uno dei requisiti per mantenere l’iscrizione all’Albo, dunque, è necessario trovare un posto da adibire ad ufficio: per la scelta, è consigliabile trovare una soluzione centrale e magari dotata di parcheggio.

A quel punto, si potrà scegliere di acquistare o affittare il locale.

Poi, bisognerà arredare l’ufficio e far fronte alle varie spese relative alle utenze, all’aggiornamento professionale, ai software per l’attività forense. Inoltre, bisognerà considerare anche gli eventuali costi legati al personale (come, ad esempio, il personale di segreteria per espletare varie pratiche). Altri adempimenti che l’avvocato deve adempiere oltre all’iscrizione all’Albo professionale, sono:

apertura della Partita IVA (che è un altro requisito per mantenere l’iscrizione all’Albo professionale);
iscrizione alla Cassa forense (che deve essere fatta contestualmente all’iscrizione all’Albo professionale).

Il reddito professionale dell’avvocato

Entro il 30 settembre di ogni anno, bisogna comunicare obbligatoriamente, per via telematica, il modello 5 relativo al reddito professionale netto e al volume di affari.

In pratica, la Cassa forense è la cassa di previdenza per gli avvocati che prevede un contributo minimo soggettivo di 1407,50 euro all’anno per i neo iscritti (cioè i primi 6 anni) che si siano iscritti entro i 35 anni.

L’assicurazione (non è obbligatoria ma è un altro dei requisiti per mantenere l’iscrizione all’Albo);
la PEC (che è obbligatoria per i professionisti iscritti agli albi professionali).